Il giovane della settimana di Pasqua è Vignato (Emanuel: il nome è importante, perché nel Chievo c’è anche il fratellino Samuele, classe 2004, pure lui un bel talento): il fantasista del club veronese si è preso i titoli di Pasqua con il gol bello quanto inatteso alla Lazio, dribbling e tiro vincente, appena dentro l’area, portando in vantaggio una squadra già retrocessa contro una ancora in corsa per la Champions. Che peraltro giocava in casa: una gara che praticamente non aveva quota.
Qualcuno ha tirato fuori il fotogramma del buffetto di Totti, che alla penultima partita della carriera, Chievo-Roma 3-5, mentre si scaldavano insieme a bordo campo, chiese a Vignato l’età, perché dimostrava ancor meno dei 16 anni che aveva quel 20 maggio 2017, e tutti gli altri l’anno copiato, perché quella immagine tipo “Il Vecchio e il Bambino” era uno di quelli che gli esperti di marketing chiamano contenuto virale.
Lo mise in campo Maran, quel giorno, ce lo ha rimesso Di Carlo: la seconda presenza l’ha fatta una settimana dopo la prima, la terza nel 2019, subentrando nell’ultima mezz’ora della gara persa con la Juventus, la quarta il 4 aprile, le ultime tre da titolare, l’ultima contro la Lazio.
Lo scorso anno, quello delle zero presenze in A, fece 7 gol nel campionato Primavera: lo stesso bilancio di Alessio Riccardi, che però ha un anno di meno, e nel 2017-18 avrebbe dovuto fare l’Under 17. Il paragone tra i due ci sta, perché il ruolo è simile, quello un po’ indefinito di chi può fare il trequartista o l’attaccante esterno, e a 19 anni ha ancora tempo per cambiare idea. Vignato, nato il 24 agosto 2000 a Negrar, il paese di Damiano Tommasi, da padre veneto e madre brasiliana che gli ha trasmesso la doppia cittadinanza, si può adattare a fare la seconda punta, Riccardi (3 aprile 2001) può partire in mediana. (…)
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FONTE: Il Romanista – F. Oddi