ROMA – La Roma ha scelto Petrachi e Petrachi ha scelto la Roma. Eppure il passo che li separa dall’abbraccio finale ha un’orma ingombrante, quella del presidente Cairo che da Torino minaccia uno scontro legale per far valere il rispetto del contratto firmato fino al 2020. E’ una questione di principio che non dovrebbe frenare lo sbarco a Trigoria del nuovo direttore sportivo, indicato senza esitazioni da Franco Baldini a Pallotta dopo le difficoltà registrate per assoldare il portoghese Campos. Ma è sicuramente un aspetto da approfondire che in qualche modo ritarderà l’investitura. (…)
LE MOSSE – Petrachi è molto amico di Antonio Conte ma non ha mai lavorato con lui. Segno che l’ingaggio di uno non prelude all’accoppiata. Anzi, Conte resta una sorta di sogno che potrebbe realizzarsi solo a due condizioni: 1) Roma in Champions, capace di proporre una squadra molto competitiva nell’immediato. La Roma fuori dall’Europa che conta – passateci il gioco di parole – non può sperare in Conte; 2) Conte, che ha incontrato la Roma almeno tre volte, non trova un club che gli offra un programma più ambizioso. Non è un problema di soldi, o meglio di soldi da offrire all’allenatore, quanto di prospettive tecniche.
ALTERNATIVE – E così il piano allenatore rimane in stand by. Sarri è più raggiungibile, nel senso che a Baldini ha detto di essere molto attratto dall’ipotesi Roma, ma tutto dipende dal Chelsea. In caso di qualificazione alla Champions, Abramovich dovrebbe confermarlo. In Italia invece, in ordine di preferenza, hanno possibilità Gasperini e Giampaolo. Gattuso, in uscita dal Milan, sembra aver perso quota. Opzioni a sorpresa? Plausibili. La rubrica di Baldini, che si è confrontato spesso con Campos, è piena di numeri stranieri. Ma è presto per immaginarli.
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FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida