Sembrava un predestinato all’arrivo a Roma nell’estate del 2015. Walter Sabatini, allora direttore sportivo del club, l’aveva prelevato dallo Spezia e, dopo un grande inizio con la Primavera giallorossa e qualche panchina con il tecnico Rudi Garcia, era arrivata l’investitura ufficiale per Abdullahi Nura: «Un fenomeno».
Oggi il giudizio sulle qualità del terzino nigeriano non sono cambiate, ma la sua vita sì, per colpa di un cuore fragile.
«Non l’ho sentito, ma è un dolore grande. Un ragazzo magnifico e un calciatore eccezionale, sarebbe stato un titolare della Roma già quattro anni fa. Spero – l’augurio di Sabatini – che la società giallorossa gli riservi un ruolo». E così sarà.
Nura ha smesso troppo presto di fare il calciatore, a 21 anni si è arreso di fronte all’ennesimo stop alle visite mediche e deve chiudere nel cassetto il sogno di sfondare in Serie A e ripianificare la sua carriera. La Roma, con cui è legato da contratto fino al 2021 (si troverà un accordo per la rescissione consensuale), l’aveva mandato in prestito a Perugia ed è lì che ha disputato la sua ultima partita ufficiale più di un anno fa: 24 febbraio 2018, una manciata di minuti nel finale contro il Frosinone. Poi più nulla.
Il motivo della “scomparsa”, purtroppo, non era nuovo: già nel 2015 gli era stata riscontrata un’aritmia cardiaca e dopo un esame invasivo era stata accantonata l’ipotesi di un intervento. Con una cura antinfiammatoria la miocardite era scomparsa. La sfortuna no.
Nura ha iniziato a sottoporsi ai controlli ogni 6 mesi e così era stata scoperta la nuova anomalia. Il terzino, che in passato aveva avuto anche seri problemi alle ginocchia, non ha più ottenuto l’idoneità sportiva. La Roma non l’ha mai lasciato solo e non lo farà nemmeno stavolta: il diesse Massara sta ragionando su un suo inserimento in società, il ruolo è in via di definizione, probabilmente sarà nelle giovanili, lì dove aveva coltivato il suo grande sogno
FONTE: Paese Sera – E. Menghi