“Credo che fosse il momento giusto per dare al Siviglia le conoscenze che ho appreso in questi due anni a Roma. Quando vai via dal tuo habitat naturale e ti trovi in un club come la Roma dove c’è un’esigenza molto grande o ti adatti al cambio o ti porta via la corrente. Ho dovuto apprendere un’altra lingua, apprendere nuove forme di lavoro, dove ho vissuto con una pressione tremenda e mi è servito per crescere come persona. Il Monchi che è andato via non è lo stesso di quello che è tornato. Negli anni che sono stato via le cose sono andate avanti in maniera coerente nel Siviglia e voglio capire cosa si sta facendo e apportare il nuovo che ho appreso a Roma e che credo sia il futuro del calcio, anche con le nuove tecnologie”.
Differenze? “Sì, ci sono differenze tra il calcio italiano e quello spagnolo. La differenza è che la Roma è una squadra che ha una ripercussione molto grande: è la Capitale d’Italia, ha una quantità di popolazione maggiore a quella di Siviglia, molti più mezzi di comunicazione, non ha vinto molto nel passato e questo provoca una frustrazione che crea una pressione maggiore. Le tifoserie sono simili, sono vicine alla squadra, molto calde, appoggiano e viaggiano con la squadra. La ripercussione a livello sociale e mediatico è maggiore quella della Roma”.
FONTE: Quokka news