La rivoluzione a Trigoria è quasi completa. Manca ancora la pedina più importante – la firma dell’allenatore che si farà carico sul campo di questo processo – ma ormai gli elementi sono tutti sul tavolo, compreso il nome del direttore sportivo: sarà Gianluca Petrachi.
E dalle macerie di una stagione nata su brillantissime premesse (quella semifinale di Champions League di cui proprio giovedì si ricorderà l’anniversario…) e poi naufragata in una serie di errori che hanno man mano ingrossato la valanga che è venuta giù travolgendo tutto (e quasi tutti), è nata la nuova scommessa di Pallotta, che, per la prima volta da quando la proprietà è americana, si fonderà su un nome forte in panchina.
Il profilo, ormai noto a tutti, è quello di Antonio Conte. È lui la prima, e al momento unica, scelta della Roma. Manca il suo sì, e non è certo un dettaglio secondario, ma dopo che gli sono stati illustrati persino nel dettaglio i parametri tecnici, sportivi, economici e finanziari si può dire oggi che la Roma a Conte piaccia eccome.
Tanto che la sua adesione al progetto si può ritenere che non dipenderà né dalla qualificazione alla Champions, né dal piano mercato e nemmeno dalla retribuzione o dalla sua durata: questi sono dettagli che andranno ovviamente discussi al momento opportuno, ma su cui l’allenatore in linea generale ha già dato un primo ok.
La concorrenza Quel che potrebbe ancora complicare i piani della Roma è la concorrenza che in Italia è rappresentata dalla Juve – non dall’Inter e vedremo perché – e all’estero dal Paris Saint Germain. Ma presto sarà tolto il velo ad ogni progetto e i tifosi della Roma sapranno chi sarà l’uomo forte su cui appuntare le prossime speranze.
Alternative concrete a Conte al momento non ce ne sono, ma esiste ovviamente un piano B: e anche se adesso nessuno può affermarlo con certezza, l’unica figura credibile sarebbe Sarri (più di Allegri). Ma si parla appunto di tecnici sotto contratto e, dunque, per ora neanche consultabili, se non da qualche mediatore che magari si sta facendo carico sottotraccia del lavoro “sporco”.
Quel che invece è ormai certo è che dai piani B (e C) sono spariti i nomi meno carismatici: gli allenatori con profili del livello di Gasperini o Giampaolo, al di là della stima che a Trigoria si nutre per loro e che a un certo punto li ha fatti considerare tra le possibili alternative per il prossimo anno, sono stati scartati. La Roma dal 1° luglio 2019 sarà affidata a un top coach. E il nome scelto è quello di Antonio Conte.
Il ruolo di Petrachi (…)
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FONTE: Il Romanista – D. Lo Monaco