(…) Nessuno meglio di Totti e Mancini, in questa fase, può essere d’aiuto e di supporto a Nicolò Zaniolo, uno dei baby su cui la Roma e la Nazionale vogliono costruire il loro futuro. Totti ci parla tutti i giorni in quel di Trigoria, spesso anche con il suo tono scanzonato, a volte seriamente, lontano da telecamere, social e occhi indiscreti. Mancini, invece, ha scelto Coverciano come luogo per una lunga chiacchierata.
Mancini, infatti, conosce benissimo Zaniolo (…). Sa che rende benissimo come mezzala, che se la cava egregiamente da trequartista mentre soffre un po’ quando viene dirottato sulla fascia, a destra. E il c.t. azzurro sa anche che Zaniolo fisicamente sta bene ma è un po’ stanco – fisiologico, dopo un anno in cui ha giocato 33 partite facendo il salto dalla Primavera alla ribalta della Serie A –, e quindi non aveva certo bisogno di testarlo sul campo durante il recente stage.
Mancini voleva vederlo a quattr’occhi, parlarci, capire che momento sta attraversando tra notorietà improvvisa, cambio di allenatore e la questione del rinnovo del contratto. Ha trovato un ragazzo maturo, con la testa sulle spalle, magari un po’ spaesato da tutto quello che gli sta capitando intorno. Ecco perché, pur senza permettersi di entrare in scelte che spettano al ragazzo, a chi lo gestisce e alla Roma, Mancini gli ha consigliato di procedere per piccoli passi, di pensare a giocare con continuità il prossimo anno per crescere ancora e prepararsi nel migliore dei modi all’Europeo. (…)
Ed in modo neanche tanto velato gli ha consigliato di restare ancora alla Roma, per proseguire nel suo processo di crescita iniziato quest’anno ma ancora non completato del tutto. Poi Mancini ha parlato anche pubblicamente di Zaniolo, nell’ambito del bilancio finale di questo stage azzurro: (…) «È normale che adesso Nicolò stia attraversando un periodo di calo fisico, ma rimane un ragazzo di grande prospettiva, esattamente come lo sono Kean e Tonali. Per me la posizione in cui può rendere meglio è la mezzala, anche perché ha tutto, fisico, fantasia e tiro». (…)
FONTE: La Gazzetta dello Sport