La realtà è che rispetto ai giorni scorsi non è cambiato nulla. Me se ci si aspettava che Conte si avvicinasse alla Roma, non è successo. Serpeggia una cautela vicina al pessimismo a Trigoria sul possibile approdo dell’ex ct in panchina. Più che una svolta negativa, quella dei dirigenti è una presa di coscienza: non avendo il tecnico ancora dato una risposta positiva alla proposta giallorossa, significa che ce ne sono altre a cui sta pensando. E potrebbero convincerlo di più.
Insomma la Roma non si sente in pole e non ci è mai stata, essendoci di mezzo, ad esempio, un colosso come la Juventus. Sì perché Conte sta continuando a seguire con grande attenzione quello che accade a Torino, dove Allegri, a parole, si è auto-confermato al timone bianconero ma non ha ancora incontrato Agnelli.
E nel frattempo il club bianconero sta vagliando se esistono possibilità di realizzare il colpo Guardiola oppure se richiamare Conte pur di voltare pagina – come chiede a gran voce dal popolo bianconero – dopo il fallimento di quest’anno in Champions. E se la Juve chiama, difficilmente il tecnico pugliese risponderà di no.
C’è poi l’Inter di Marotta, con cui Conte si è rivisto nei giorni scorsi, ascoltando gli aggiornamenti sulle strategie nerazzurre. Zhang non avrebbe problemi ad accontentare le richieste economiche dell’allenatore e a promettergli un mercato di alto profilo, ma non si è ancora convinto di scaricare Spalletti, che insieme al suo staff costerebbe oltre 20 milioni di euro lordi alla società per i prossimi due anni di contratto.
Ma l’Inter c’è ed è pronta allo scatto, mentre la Roma non può permettersi chissà quali rilanci. Occhio anche alle opzioni estere: al Bayern potrebbero aggiungersi sempre Psg e Manchester United.
Rispetto agli anni scorsi, in cui Conte lo poteva solo sognare, stavolta ha ottenuto un incontro, forse un paio, per illustrargli i suoi programmi. Il leccese ha ascoltato, apprezzato e risposto col classico «vi farò sapere». Cosa che non ha ancora fatto e non viene certo interpretata come un’apertura da parte di Pallotta.
E se dovesse saltare l’opzione che ha entusiasmato il popolo romanista (e Totti)? La prima risposta da cercare riguarda Petrachi, a cui è stata promessa la direzione sportiva dalla Roma. Avrebbe senso prenderlo anche senza il suo amico Conte? Toccherà a Pallotta decidere, lui tuttora convinto che vada cercata una nuova figura all’esterno dopo il fallimento di Monchi. Massara paga soprattutto questo, aver fatto parte del team dirigenziale dell’area sportiva che non ha funzionato e ha fatto infuriare il presidente. Ma può succedere ancora di tutto, compresa la sua conferma.
Se non dovesse arrivare Conte, l’opzione preferita da tutti è Sarri, già contattato da Baldini. Ma la posizione del toscano al Chelsea nel frattempo si è rafforzata e lui non ha intenzione di dimettersi. Dalla conferma di Ranieri all’ingaggio di Gasperini o Gattuso, ogni scenario al momento è possibile.
FONTE: Il Tempo – A. Austini