Durante un appuntamento in Lega a febbraio, il presidente del Genoa Preziosi si avvicinò a un dirigente della Roma sussurrandogli all’orecchio: «Guarda che se hai Zaniolo dovresti ringraziare me».
In realtà, dietro quell’ostentazione si nasconde forse un rimpianto. Perché prima della Roma, le mani sul ragazzo d’oro del calcio italiano le aveva messe proprio il Genoa: l’Inter stava chiudendo il passaggio in Liguria del portiere Radu e per far tornare le cifre (in nerazzurro si stava trasferendo il giovanissimo Salcedo) serviva un’altra pedina. L’Inter offriva Zaniolo, Preziosi però rinunciò preferendogli il terzino Vialetti, oggi in prestito al Crotone.
Sliding doors: per Zaniolo sarebbe stato un ritorno a casa, visto che nelle giovanili rossoblù giocò tra i 9 e gli 11 anni: due stagioni inseguendo i passi di papà Igor, che col Grifone giocò in Serie C, prima di trasferirsi alla Fiorentina. Oggi la potrebbe affrontare da avversario.
Condizionale obbligatorio, però, perché nonostante i complimenti di Ranieri («Nicolò è un generoso, non è che al primo anno possa avere sempre la stessa facilità di corsa, ma la sua forza interiore e il suo fisico lo aiutano molto. E’ un ragazzo sempre pronto e disponibile ») di giocare non è affatto sicuro.
Domenica Nicolò ha davanti due strade: essere riproposto da esterno destro nel 4-2-3-1; oppure accomodarsi in panchina. Colpa, si fa per dire, della sua duttilità. La stessa capacità di rendere in ogni zona con cui ha stupito: mezzala sinistra, trequartista, mediano, falso nueve, esterno d’attacco. E a San Siro contro l’Inter esterno di centrocampo votato al sacrificio in 45 minuti che hanno deluso i romanisti attirando su di sé critiche fin troppo ingenerose.
Acuite dalla polemica sorta dopo un’uscita pubblica di Totti sul suo rinnovo («il rinnovo? Vediamo… le cose si fanno in due»): parole uscite forse più affilate di quanto l’ex capitano stesso avrebbe voluto — e oggi potrebbe chiarirle lui stesso — ma di certo non hanno alimentato un clima sereno intorno al ragazzo. Che ha sempre 19 anni appena e bisogno principalmente di leggerezza. La potrebbe ritrovare nella città che conosce bene. E che in estate avrebbe potuto di nuovo diventare la sua.
FONTE: La Repubblica – M. Pinci