Romero. Una delle prime cose che ti vengono in testa dopo aver battuto la Juve è Romero. E non ti chiedi perché sei tu Romero, ma ti chiedi come avete fatto a farlo segnare, in quel modo, a quel minuto, come avete fatto a sprecare tutto a Genova, come avete fatto tre quarti di stagione quest’anno… Però almeno stanotte l’urlo più forte è ancora Roma. Una vittoria sulla Juve anche se probabilmente inutile per la Champions non puoi catalogarla, appunto, come inutile.
E non solo perché comunque un pugno di percentuale te la regala per un obiettivo realisticamente sempre più lontano (il quarto posto), e nemmeno perché per la Roma fare almeno l’Europa League il prossimo anno dev’essere un dovere (e ve prego smettete solo di pensarlo l’abominio: “mejo senza che fa i preliminari”, i preliminari di Europa League li farei fare comunque pure se arriviamo terzi!); è che battere la Juve è da romanista, e se è inutile è ancora più romanista. Esattamente questo.
È un colpo contro un’industria. Una mazzafiondata contro il Moloch. Una rosa regalata a un amore che non avrai. Possibilmente in segreto. Una dichiarazione d’amore a perdere ma sempre un 2-0 alla Juve. Una gioia forse fine a se stessa ma pur sempre una gioia contro chi le gioie le raccoglie con la pesca a strascico. Una piccola rivincita della nostra anima contro chi vince talmente tanto che come stavolta aveva già vinto ad aprile. (…)
FONTE: Il Romanista – T. Cagnucci