Quattro tappe intermedie, poi l’ascesa più impervia: lo Juventus Stadium, la casa a cinque stelle dove la Roma ha perso cinque volte su cinque e la Juve ha vinto cinque scudetti su cinque. E’ lì, sabato 17 dicembre, che Spalletti presenterà le sue credenziali da scudetto, o comunque da antidoto alla squadra favorita. Ma i punti di distacco, che adesso sono quattro, possono cambiare di molto l’approccio alla sfida: per questo la Roma deve provare a cogliere il massimo dal calendario, che pure si annuncia meno semplice rispetto a quello che attende i rivali. Atalanta fuori, Pescara in casa, poi derby con la Lazio e Milan all’Olimpico. Il fattore campo, anche se il derby si gioca nominalmente in trasferta, potrebbe essere la spinta determinante: nel suo stadio, in campionato, la Roma ha vinto le ultime nove partite. Considerando gli impegni della Juve (Pescara, Genoa, Atalanta e Torino) sarebbe soddisfacente per Spalletti non perdere altro terreno per poi sferrare l’assalto, faccia a faccia.
CRESCITA – E se la Roma è davvero cresciuta sotto l’aspetto della mentalità, è ora di dimostrarlo. Anche nelle precedenti tre stagioni, con Garcia in panchina, la squadra era partita con 26 punti (nel 2015 ad esempio) o addirittura di più. Le difficoltà e la forbice con la squadra campione d’Italia si sono allargate in seguito, tra dicembre e i mesi invernali. E’ questa la prossima missione di Spalletti, che fino a questo momento sta viaggiando a una media-punti importante: nelle 39 partite dal suo ritorno alla Roma, ha tenuto una velocità di crociera di 2,08 punti, di parecchio superiore al periodo 2005- 2009 nel quale aveva vissuto 224 partite a 1,86 di media. Coppe incluse, naturalmente.