Meno di quindici giorni per definire la Roma del futuro. La poltrona dell’ufficio da direttore sportivo è già stata promessa a Petrachi, mentre quella della stanza dell’allenatore è in ballo tra Gasperini e Sarri.
A Trigoria, dopo lo sprint del dirigente del Torino che ha superato Campos nelle preferenze di Pallotta, va risolta la questione legata al tecnico, una corsa che riguarda ormai soltanto due nomi a seguito del fallimento della trattativa per Conte. Il club giallorosso ha trovato negli scorsi giorni una base d’accordo con Gasperini, che si legherebbe alla nuova squadra con un contratto triennale da circa 2,5 milioni di euro netti all’anno più i soliti bonus. Gasperini, nell’attuale accordo con i bergamaschi, ha un sostanzioso incentivo in caso di qualificazione in Champions League e percepisce un salario annuo di 1,4 milioni.
Prima di portare troppo avanti qualsiasi trattativa con la Roma o con le altre società interessate, in primis il Milan alla ricerca di un sostituto di Gattuso, il sessantunenne di Grugliasco deve però incontrare di nuovo Percassi: «Siamo in molti in questa situazione dove ci sono tante voci. Io – le dichiarazioni di ieri in conferenza stampa – ho già parlato con il Presidente, dobbiamo fare il massimo fino alla fine del campionato. Poi si fa il punto della stagione. Non farò mai niente senza averlo sentito, passo prima da lui».
Il numero uno orobico in molteplici occasioni ha ribadito a gran voce che l’Atalanta non vuole liberare Gasp e l’intenzione è quella di tenerlo a vita, ma il piemontese vuole rifare il salto in una grande squadra dopo quanto successo con l’Inter, con un esonero arrivato dopo appena quattro partite in nerazzurro. Ogni possibile sviluppo è stato però rimandato al 27 maggio, quando il campionato sarà terminato e le due parti si metteranno sedute intorno ad un tavolo per un confronto finale.
L’altro candidato forte per la panchina giallorossa è Sarri, separato in casa con il Chelsea. La Granovskaia, donna alla guida dei londinesi, vuole dargli il benservito anche nell’eventualità di una vittoria in Europa League con l’Arsenal, match che sarà disputato a Baku il 29 maggio. I rapporti con il toscano sono deteriorati e, nonostante un contratto di altri due anni a 6 milioni di euro netti annui (in Inghilterra è circolata la notizia che i suoi undici collaboratori hanno firmato solo fino al 30 giugno), un divorzio è la soluzione più probabile.
L’ultimo dei motivi d’attrito con la dirigenza dei Blues è stata l’amichevole disputata a Boston, nella quale il prezioso centrocampista Loftus-Cheek si è rotto il tendine d’Achille. I contatti con l’entourage di Sarri sono portati avanti da Baldini, di stanza nella City, ma prima del derby europeo il tecnico non prenderà alcuna decisione, pressato anche dalla Juventus.
Intanto si avvicina l’addio del ds ad interim Massara, che potrebbe salutare la Capitale ed iniziare una nuova avventura in solitaria in Italia. Non è detto infatti che segua Sabatini al Bologna: su di lui sono vive le sirene del Brescia di Cellino, che ha fatto fuori Marroccu, del Sassuolo e anche della Fiorentina, non sicura di continuare con la coppia Corvino-Freitas. Tutte le pedine del domino romanista andranno al loro posto al termine della stagione.
FONTE: Il Tempo – F. Biafora