(…) Domenica Ranieri saluterà Trigoria da chi avrebbe voluto incidere di più, ma sul campo i risultati strettamente sportivi sono stati in linea con quelli di Eusebio Di Francesco, quindi non da zona Champions, nonostante le rivali in tanti momenti abbiano fatto di tutto per rallentare la propria corsa. Intendiamoci, alla Roma nessuno mette in dubbio la necessità di cambiare guida tecnica, perché Di Francesco – secondo quanto si dice nella dirigenza – sentiva che una parte del gruppo storico non lo seguisse più.
Ma numeri alla mano i risultati non sono stati all’altezza delle aspettative che hanno portato l’esonero dell’allenatore abruzzese. La media punti di Ranieri, infatti, è stata di 1,72 a partita contro l’1,69 del precedente allenatore, facendo registrare finora uno scarto quindi minimo e in ogni caso insufficiente per raggiungere il quarto posto, che l’obiettivo prefissato e per il quale l’allenatore subentrato avrebbe percepito anche un bonus. (…).
Quello su cui Ranieri ha provato a incidere è stata la fase difensiva. Perciò ha chiesto di non far partire più il gioco da dietro, ma di cercare più il lancio lungo cercando di andare ‘sulle seconde palle’. Tutto questo con due certezze: che così non si sarebbero persi palloni in uscita facendo trovare la retroguardia mal piazzata; che la qualità degli attaccanti a disposizione era tale che i gol sarebbero arrivati lo stesso. La prima cosa è avvenuta, la seconda assai meno. (…).
Così i gol a partita sono stati 1,88 per Di Francesco contro gli 1,36 del suo successore, mentre quelli subiti sono stati 1,38 a gara contro gli 1 a partita di Ranieri. La media dei tiri in porta fatti, poi, è passata da 16,4 a 15,2, mentre quella dei tiri nello specchio da 6,2 a 4,5, perciò la percentuale realizzativa è scesa da 11,5% al 9%, la percentuale dei tiri nello specchio da 48,9% a 38,3%, mentre i passaggi riusciti dall’83% al 79,9%. Come si diceva, il miglioramento è avvenuto in difesa, visto che la media dei tiri subiti è passata da 14,5 con Di Francesco a 13,6 con Ranieri, mentre le conclusioni subite nello specchio sono passate di media da 4,6 a 3,6. (…).
FONTE: La Gazzetta dello Sport