Tutti pensano all’addio (non voluto) di Daniele De Rossi: 615 partite con la maglia giallorossa non si possono dimenticare. La sfida al Parma di domenica (20.30, Olimpico sold out) può essere però l’ultima anche per altri giallorossi: alcuni di loro hanno segnato profondamente queste ultime stagioni, per altri sarà stata solo una toccata e fuga. Fanno parte della prima schiera Edin Dzeko e Kostas Manolas. Guarda caso, insieme a De Rossi, i marcatori della «remuntada» contro il Barcellona nei quarti di finale della Champions 2018, punto più alto della proprietà americana.
Dzeko ha capito da tempo che non gli verrà prolungato il contratto, che scade a giugno 2020, ed è pronto a trasferirsi all’Inter (in vantaggio) o al Paris Saint Germain. Tutto nell’ottica del contenimento degli ingaggi giallorossi. Il suo, bonus inclusi, è il più alto: 6 milioni netti. Manolas, che interessa all’Arsenal e alla Juve, servirà a fare plusvalenza ma la Roma non vuole scendere di un euro dalla clausola da 36 milioni. (…)
I nomi che girano per la ricostruzione non accendono i tifosi: Perin per la porta è il più allettante; Bennacer e Di Lorenzo dell’Empoli sono adatti a Gasp ma non «big»; il tedesco Kruse del Werder Brema e l’ex juventino Fernando Llorente, ora a Tottenham, interessano perché si liberano a parametro zero, ma sono più forti di Dzeko, anche se il bosniaco ha segnato solo 9 gol?
In stand by la promozione di Totti a d.t. («Non ne so nulla», ha detto lunedì alla cerimonia per il suo ingresso nella Hall of Fame), mentre da Boston descrivono un Pallotta molto infastidito dalle voci ripetute su offerte arabe che lui continua a smentire e dalla diffusa ostilità dei tifosi sui social a lui legati, da quello del ristorante delle sorelle a quello dei Boston Celtics. È abituato a nuotare nel mare degli squali della finanza, non lo spaventano i leoni da tastiera o da striscione.
FONTE: Il Corriere della Sera