L’ansia gli salirà appena salirà le scalette dell’Olimpico, quel percorso che Daniele De Rossi ha fatto centinaia di volte per andare dallo spogliatoio al campo. Lì il cuore quasi gli si fermerà e d’improvviso, magari, gli passeranno davanti agli occhi le tante emozioni vissute su quel prato verde. (…)
Ma se questa è l’ansia, il magone per De Rossi arriverà anche prima. E sarà sabato, quando farà l’ultimo allenamento a Trigoria – quella che è stata casa sua per oltre venti anni – e poi anche l’ultimo ritiro. Daniele lì svuoterà l’armadietto, visto che il 27 ha già un volo pronto per le vacanze. E magari a Trigoria ci tornerà al suo ritorno dalle ferie. Ma non sarà ovviamente più la stessa cosa.
Intanto domenica ci sarà la festa, ci sarà il saluto d’amore (…) La festa sarà sobria, semplice, un giro di campo e poco altro. Di certo la Roma gli consegnerà una targa ricordo o qualcosa del genere, con le immagini più significative della sua storia romanista proiettate direttamente sui megaschermi dell’Olimpico. (…)
Fa sorridere ciò che è successo ieri in un’aula del Senato, dove una ventina di parlamentari (tra deputati e senatori dei Roma club Montecitorio e Palazzo Madama ) si sono radunati per protestare contro il club. «Siamo qui per dire basta – il commento di Paolo Cento di Sinistra Italiana –. La Roma ha bisogno di un presente e di un futuro. Totti e De Rossi, sono due bandere che si vogliono ammainare e noi le vogliamo rialzare, perché Roma è sentimento, tifo e passione. E questa proprietà deve ascoltare i tifosi».
Duro anche Maurizio Gasparri di Forza Italia: «Non possiamo non esprimere lo sdegno per come è stato trattato un simbolo e una bandiera come De Rossi. L’insoddisfazione verso Pallotta è totale, la speranza è che le forze imprenditoriali della città prendano a cuore la Roma e finalmente ci sia una proprietà non più estranea e ostile alla città». Rispettabile, ma in Parlamento una volta ci si andava per altro…
FONTE: La Gazzetta dello Sport