È la notte di De Rossi, ma anche di Pallotta. La Sud e il pubblico l’Olimpico abbracciano il capitano, 35 anni e 616 gare in giallorosso, spinto dal presidente e dal suo consigliere personale Baldini a sfilarsi la maglia del cuore dopo il match di fine torneo contro il Parma di Gervinho. E, proprio agli artefici del divorzio improvviso, la gente dedicherà la contestazione in questa serata in cui al pianto si unirà la rabbia.
Daniele avrebbe voluto giocare ancora, e a differenza di Totti uscito definitivamente di scena 2 anni fa, cerca la squadra per allungare la sua carriera. Il 18° allenatore di club non avrà, dunque, addosso i colori della sua vita. Non chiamiamolo addio, però. Nella sua lettera, pubblicata sul sito della società, avvisa il popolo che ha più amato. Arrivederci. Perché tornerà, sì che tornerà. accanto a Francesco che è ancora qui, lui da dirigente in cerca di potere più che di gloria.
TENTATIVO DISPERATO – De Rossi, con la sua fascia al braccio, chiude da titolare. I genitori in tribuna. E con loro la moglie Sarah e i suoi gioielli Gaia, Olivia e Noah che li accompagneranno nel giro di campo a fine partita. Oltre alla commozione e alla rabbia, c’è pure la classifica. La Roma entra in campo al 6° posto e sicura di giocare l’Europa League, partendo da testa di serie nel 2° preliminare (25 luglio-1° agiosto) e sapendo che si dovrà comunque preparare pure per il 3° (8-15 agosto) e per l’eventuale playoff (22-29 agosto): estate di full immersion (6 match in più).
I giallorossi entrerebbero direttamente alla fase a gironi solo se riuscissero a sorpassare il Milan (è avanti di 2 punti) o se il club rossonero rinunciasse alle coppe per azzerare il conto in sospeso con l’Uefa per il mancato rispetto del Financial Fair Play. Aritmeticamente Ranieri ha ancora la chance di prendersi il 4° posto: vittoria con il Parma e ko dell’Inter, dell’Atalanta e del Milan (a pari punti con Spalletti e Gasperini, classifica avulsa fatale a Lucio) o successo per 5-0 e sconfiita 1-0 dell’Inter (differenza reti).
VERSO IL FUTURO – Cala, insomma, il sipario sul campionato più deludente degli ultimi 6. La Roma si piazzò al 6° posto anche nella stagione 2012-2013 con Andreazzoli, subentrato a Zeman, ma raccogliendo solo 62 punti. La peggiore con questa proprietà, in 8 anni di gestione, resta però quella iniziale 2011-2012, con Luis Enrique: finì al 7° posto a quota 55. Fuori dall’Europa per 2 volte di fila. Da domani parte il nuovo ciclo. Bisogna aspettare il sì di Gasperini e l’ok della famiglia Percassi: a Trigoria, però, c’è la certezza di non dover assistere all’ennesimo ribaltone che impedirebbe al tecnico dell’Atalanta di diventare l’erede di Ranieri che saluta stasera con De Rossi, Dzeko e Kolarov.
Al tempo stesso si attende il via libera di Cairo per ufficializzare pure Petrachi, pronto a prendere il posto di Massara che si prepara ad allungare la lista dei partenti. Il nuovo ds si porterà dal Torino il collaboratore Cavallo e il segretario generale Longo. Contemporaneamente sarà da verificare la posizione del vicepresidente Baldissoni (contratto in scadenza), ormai distante dall’area tecnica e spostato esclusivamente sulla questione stadio: possibile la separazione con l’unico dirigente che, a parte Baldini (pure lui sempre presente. ma dall’esterno come suggeritore di Pallotta), ha lavorato, fin dal giorno dello sbarco americano nella Capitale, per la proprietà Usa.
FONTE: Il Messaggero – U. Trani