Con la qualificazione di Atalanta e Inter in Champions e la retrocessione dell’Empoli, uno dei campionati più faticosi e dolorosi (non solo per i risultati) della storia recente della Roma ha emesso i suoi ultimi verdetti. Il tempo delle partite di calcio lascia così spazio alla stagione delle partite a scacchi che vedono protagonisti dirigenti, allenatori, agenti e intermediari.
Il 17 maggio si pensava che la separazione ufficiale tra Allegri e la Juventus potesse dare il “la” a uno dei valzer degli allenatori più intrigante degli ultimi anni, ma il coinvolgimento di tecnici (Klopp, Pochettino e Sarri) impegnati nella doppia finale tutta inglese di Europa e Champions League ha suggerito ai club di temporeggiare ancora qualche settimana. Una strategia dell’attesa che coinvolge, forse in maniera più involontaria, anche la Roma.
Ormai da tempo è emerso chiaramente come Gian Piero Gasperini abbia scalato posizioni nelle gerarchie giallorosse, fino a diventare l’opzione più concreta e più gradita. Nonostante la qualificazione storica alla Champions, l’ex Genoa ha ribadito di essere fortemente attratto dalla panchina giallorossa e anche il siparietto con Capello di domenica scorsa a Sky Calcio Club ha lasciato trapelare più di una semplice sensazione.
«Guarda che lì (riferendosi a Roma, ndr) non è come a Bergamo, è più difficile», la battuta dell’ex allenatore giallorosso che ha fatto parzialmente uscire allo scoperto Gasp. «Infatti dai… ma ora penso solo a festeggiare. Lunedì (ieri per chi legge, ndr) mi incontrerò serenamente con Percassi». Un faccia a faccia che, tuttavia, è stato rinviato (molto probabilmente a oggi prima di un evento con gli sponsor, mentre ieri c’è stata la cena di squadra e il rompete le righe) per volontà del presidente nerazzurro. «Gasperini rimane certamente, tutta la vita. Già scontato per me che l’anno prossimo resti qua con noi a Bergamo», il commento a caldo nel post gara di Atalanta-Sassuolo.
Calma e gesso (…)
FONTE: Il Romanista