Mihajlovic in picchiata. De Zerbi in risalita. Gattuso più no che sì. Zorro in attesa. Il tutto, aspettando di conoscere il futuro di Maurizio Sarri. È il borsino, aggiornato a ieri sera, relativo al prossimo allenatore della Roma. Che la Roma, dopo le delusioni relative più a Conte che a Gasperini, sta seguendo due direttive distinte: un sergente di ferro; un tecnico in grado di far giocare a calcio, bene, la squadra. Se le due opzioni si ritrovassero in un unico tecnico sarebbe l’ideale.
Prima di prendere in esame i tre candidati conosciuti (poi chissà se c’è qualcun altro), è utile ricordare come l’opzione Maurizio Sarri sarà tenuta in piedi fino a quando il tecnico toscano non sarà annunciato da un altro club (Juventus). In caso contrario, Franco Baldini che considera Sarri l’uomo giusto al posto giusto, tornerà alla carica per portarlo a Trigoria.
Crollo Sinisa «La piazza». Così ieri, in tarda mattinata, il direttore sportivo in pectore della Roma Gianluca Petrachi, ha fatto sapere a chi di dovere il perché si fosse convinto a lasciar perdere l’opzione Sinisa Mihajlovic per la panchina della Roma. Per i tifosi giallorossi un autentico sospiro di sollievo perché in pochi, molto pochi, avrebbero accolto con il sorriso l’arrivo del tecnico.
Nei giorni scorsi la candidatura del serbo era stata presa seriamente in considerazione anche in virtù della solida amicizia che l’allenatore può vantare con Francesco Totti che in qualche modo avrebbe potuto ridimensionare l’impatto negativo dell’arrivo di Mihajlovic sulla panchina di quella Roma con cui cominciò la sua avventura nel calcio italiano. (…)
FONTE: Il Romanista – P. Torri