L’ultima lite tra il Campidoglio e i privati che sognano l’affare Tor di Valle è sull’incasso dei parcheggi del nuovo stadio. «Tutto a noi», dicono i proponenti, Pallotta e la Eurnova di Parnasi. «No, fifty-fifty», il 50% ciascuno, è la replica in sostanza dell’amministrazione di Virginia Raggi. Sul punto non c’è accordo. Anche perché si tratta di un bottino non proprio modesto, considerando che, come ha prescritto il Politecnico di Torino (interpellato sull’operazione dalla Raggi), il prezzo per lasciare l’auto intorno allo stadio sarà piuttosto caro.
I proponenti allora lo vorrebbero per intero – questo sarebbe stato detto a chi ha partecipato alle riunioni al dipartimento Urbanistica – mentre i tecnici comunali hanno fatto capire di considerare gli spazi dei parcheggi come «superfici standard», insomma aree pubbliche per tutte le auto. Quindi, al netto dei costi di gestione, l’ammontare degli incassi andrebbe smezzato tra pubblico e privati.
La contestazione compare anche nella lettera, svelata ieri dal Messaggero, con cui il Campidoglio «rimette in discussione il pubblico interesse» del progetto stadio. Pallotta e la Eurnova – che dopo l’arresto di Parnasi è guidata da un nuovo Cda – si sono visti rigettare la proposta «gestionale dei parcheggi, sino a prevedere contratti concedenti diritti di superficie mai ipotizzati». Anche su questo punto, come su molti altri, non c’è intesa. Se ne riparlerà nel prossimo vertice, tra la fine della prossima settimana e quella dopo ancora.
LA MINACCIA DI «CAUSE» – I privati, nel frattempo, continuano a valutare l’ipotesi di cause in Tribunale contro il Comune in caso di stop, tra presunte penali, escluse però dall’Avvocatura del Campidoglio, e addirittura un ricorso al Tar.
«Ma cosa impugnano al Tar, se non c’è un atto formale di bocciatura?», si chiedono in Comune. Si vedrà come andrà a finire. Quanto ai parcheggi, l’unica cosa sicura è che dovrebbero fruttare parecchio. Perché per scoraggiare l’arrivo di troppe auto – le strade, anche con tutti gli ammodernamenti previsti, andrebbero in tilt – i professori del Politecnico di Torino hanno prescritto alcune misure per disincentivare «la mobilità privata».
Una di queste è il costo maggiorato del biglietto per chi va in macchina a vedere la partita. È stato ordinato quindi «un sensibile rincaro per chi decide di recarsi allo stadio con la propria vettura, consentendo l’accesso ai parcheggi solo a chi acquista il pacchetto biglietto più parcheggio».
Poi «chi vuole recarsi allo stadio con la propria vettura deve essere obbligato ad accedere alle aree di sosta in determinate finestre temporali, ovviamente lontane dall’ora di punta».
FONTE: Il Messaggero – L. De Cicco