«Se era difficile immaginare una Roma senza Totti in campo, è quasi impensabile pensare a Totti lontano dalla Roma». Le parole di Carlo Verdone esprimono un sentimento diffuso fra i tifosi giallorossi. «Sono interdetto — prosegue l’attore e regista impegnato sul set del suo nuovo film in Puglia — e ovviamente dispiaciuto. Conosco Francesco, ma di questi argomenti non abbiamo mai avuto occasione di parlare. Pertanto azzardo solo delle ipotesi: credo che Totti non riesca ad identificare un proprio ruolo nella società e non abbia voglia di continuare a funzionare semplicemente come uomo immagine. Francesco è una persona sincera e onesta e, se la situazione non è di suo gradimento, è giusto che esprima dubbi e perplessità».
Del resto non è il solo … «Tutti i tifosi della Roma sono giustamente preoccupati: in questi giorni si parla solo di cessioni. Pare scontato che se ne andranno i giocatori più talentuosi e, forse, anche i nomi più promettenti. Stando ad alcune indiscrezioni stampa, perfino Zaniolo sarebbe in procinto di partire, destinazione Juventus. La Roma in questo momento ha un nuovo allenatore, ma non ha una squadra. Non credo si possa pensare di affrontare il prossimo campionato senza alcuna ambizione: sarebbe un suicidio».
Il rischio è che si ingigantisca ulteriormente il contrasto fra la dirigenza e i tifosi? «Più che la contestazione nei confronti della società, che può essere perfino un segnale di amore e di vitalità, mi preoccupa il progressivo disamoramento nei confronti della squadra. Non vorrei che i tifosi giallorossi si siano già rassegnati al peggio. Ora tocca alla società mandare qualche segnale: personalmente mi auguro qualche mossa a sorpresa, in grado di fornire un’iniezione di entusiasmo ad un ambiente complessivamente depresso».
Non pensa che, come accaduto in passato con Giacomo Losi, Paulo Roberto Falcao, Agostino Di Bartolomei, a Roma ogni volta che un giocatore bandiera abbandona tutto viene eccessivamente esasperato? «Forse è così: il fatto è che il tifoso giallorosso brucia di passione pura, autentica, irrefrenabile».
FONTE: La Repubblica – F. Montini