La dirigenza non si aspettava niente di meno, ma l’amarezza dopo la conferenza-fiume di Francesco Totti è stata in ogni caso grande. Il presidente Pallotta – che risparmierà i 2,4 milioni netti che Totti avrebbe percepito nel prossimo quadriennio – crede di aver fatto tutto il possibile prima per valorizzare e poi per trattenere l’ex numero dieci giallorosso, ma alla fine ha voluto una traduzione puntuale di tutto quello che aveva detto il suo ormai ex dirigente per valutare se vi fossero estremi in qualche modo da perseguire.
«Nonostante comprendiamo quanto sia stato difficile per lui decidere di lasciare la Roma dopo trent’anni, non possiamo che rilevare come la sua percezione dei fatti e delle scelte adottate dal club sia fantasiosa e lontana dalla realtà», si legge nel comunicato di risposta.
Il tam tam di una possibile azione legale è dilagato subito, anche se poi la nota è stata più morbida. Il passaggio però che ha fatto più male a Boston è quello concernente il chiaro desiderio di cambio di proprietà. Se aggiungiamo che anche la sindaca Raggi si è unita al plauso generale per Totti, facile immaginare come sia temuta anche una ricaduta sul fronte stadio, per il quale oggi è previsto un incontro. L’accenno alla Borsa potrebbe fare ipotizzare l’ipotesi di una «turbativa di mercato», difficile però che si percorra la via delle azioni legali, anche per possibili ricadute.
FONTE: La Gazzetta dello Sport