«Far finta di essere sani», cantava Giorgio Gaber. A volte è una strategia che tutti quanti noi adottiamo proprio quando il dolore è più forte, ma alla Roma hanno scelto una strana diversa. La frattura con Francesco Totti è troppo lacerante per giocare al «facciamo finta» e così, dopo il comunicato di due giorni fa, la società corre ai ripari in tre modi: con Pallotta che esclude qualsia azione legale contro Totti («falso al 100%»), con le dichiarazioni del vice presidente Mauro Baldissoni e con una possibile modifica del programma di lavoro, alla luce delle diverse attualità. (…)
«Le sue parole e le sue percezioni ci hanno lasciato tanto dispiacere e amarezza – ha detto a Sky il vice presidente –. È evidente che è una sconfitta di tutti, siamo stati convintissimi nell’essere pazienti ed aspettare Totti. A metà del secondo anno, esattamente dopo l’uscita di Monchi, la società gli ha proposto di assumere quello che anche lui riteneva il suo ruolo più consono: quello di direttore tecnico. Non ha dato una risposta e siamo rimasti dispiaciuti. ma la sua scelta di Ranieri è stata accolta, così come quella di andare a convincere Conte» (…)
Il nodo del rapporto col presidente, poi, è focale. «L’assenza? Liverpool e Chelsea hanno vinto in Europa e vediamo quante volte i loro presidenti sono stati presenti. Riguardo a Totti, Pallotta lo invitò a passare tempo negli Usa. C’è una difficoltà di lingua e potevamo anche impegnarci di più in questo, ma l’interesse del presidente c’è stato sempre». E ci vuole essere anche per la Roma, anche perché le parole di Totti sul suo ritorno con un cambio di proprietà stanno già innescando una ridda di voci su interessi arabi o cordate italiane, che vorrebbero come «front man» Giovanni Malagò o Massimo Ferrero.
«Il calcio italiano ha bisogno di Totti – ha detto –. Se vuole venire, le porte sono aperte». E poi ha aggiunto: «France’, riprendiamoci insieme la Roma». Ma al momento sembra tutto impalpabile.
«Non potevamo non notare questo continuo riferimento di Totti a un ritorno con una nuova proprietà, ma il presidente è stato chiaro: la Roma non è in vendita. Investiremo ancora e la proprietà renderà più competitiva la squadra per vincere qualche trofeo. Sbagliare non capita solo alla Roma. Pallotta è ambizioso e vuole primeggiare» (…)
Oltre a Baldissoni, però, la strategia della Roma per riportare l’attenzione lontano da Totti potrebbe passare anche da altro. Ad esempio anticipare l’arrivo di Paulo Fonseca per presentarlo già la prossima settimana (…)
FONTE: La Gazzetta dello Sport