Qui ci vorrebbe un colpo di Manolas: detto e fatto, ma adesso si proceda, nei tempi e nei modi che il mercato – e quello che ci gira dentro e intorno consente. «Io vado solo a Napoli». Ci sono trentasei milioni di buoni motivi per pensare che ciò accada, chissà quanto rapidamente, però ora esiste una volontà certa e anche una specie di aut aut che consente di lavorare, a ognuno secondo i propri interessi, su un affare complicato ma non impossibile.
Ma certo che sì, che ci voleva un colpo di Manolas, perché per uscire dagli equivoci solo una spruzzata di limpida chiarezza avrebbe potuto indirizzare questo mercato che ora ristagna come dentro ad una bolla: «La priorità è una». E il Napoli ora sta lì, attende che la Roma faccia le proprie (lucide) contro deduzioni, semmai dia un taglio sostanzioso a quella clausola da trentasei milioni che De Laurentiis ritiene «alta», e vada incontro al proprio difensore e forse anche a se stessa…
Manolas avvistato a Napoli. Contratto fino al 2024 I week end vanno riempiti come opere e missioni, secondo i codici del calcio moderno, anche se in genere c’è chi lo trascorre in barca o disteso al fresco, su un divano: Kostas Manolas è, invece, in ogni luogo, secondo le voci degli amici degli amici, e in questi casi non è mai decifrabile dove cominci la verità e dove fi niscano le leggende metropolitane.
Lo avrebbero avvistato anche a Napoli, accompagnato da un fidatissimo amico per andare a scorgere due o tre posticini in cui prendere casa e cominciare ad orientarsi in questo macrocosmo che gli apparterrà o che vorrebbe fosse suo, tra un po’: la scelta è fatta, dopo continue sollecitazioni, e Giuntoli e Petrachi hanno provveduto a lanciare questa trattativa che poi va a sbattere sempre sullo scoglio della clausola, trentasei milioni di euro, senza riduzioni, né inserendoci dentro contropartite tecniche, delle quali poi si potrebbe parlare. (…) Contratto? Un quinquennale sul quale c’è stata una stretta di mano, con tanto di penna sul tavolo, pronta per l’uso e quasi sicuramente già utilizzata. (…)
FONTE: Il Corriere dello Sport – D’Ubaldo / Giordano