Una capriola, poi un’altra. Prima ancora di realizzare che aveva segnato, i tifosi della Roma ne hanno scoperto l’elasticità acrobatica. E’ successo il 3 settembre scorso, nell’amichevole organizzata in onore di Papa Francesco contro il San Lorenzo. Ma Keba Sidy Coly aveva già conquistato Luciano Spalletti. Quel gol segnato all’Olimpico con la prima squadra è stato la conseguenza, più che la causa, nel suo percorso di valorizzazione.
LANCIO – E’ lecito immaginare che Keba presto possa affacciarsi tra i grandi visto che proprio Spalletti, pensando al vuoto che lascerà Salah a gennaio partendo per l’Africa, ha indicato in un ragazzo della Primavera un’alternativa credibile da valutare, a prescindere dalle operazioni di mercato che il ds Massara sta studiando.
CRESCITA – Il giovane uomo in questione è appunto Keba, 18 anni, attaccante brevilineo e rapidissimo. Nasce come punta centrale ma sotto la guida di Alberto De Rossi, padre di Daniele, si sta trasformando in un esterno quasi imprendibile. Sul genere di Salah, appunto, anche se di piede destro. Quando parte, è molto difficile frenarlo. Se ne accorgono i compagni più grandi quando Spalletti lo chiama per le partitelle. A ottobre, in un test effettuato durante la pausa per le nazionali sul campo Testaccio, è stato incontenibile, sottoponendo Bruno Peres e compagnia a una fatica non prevista. Nella Primavera è quasi un oggetto di lusso: ha segnato 8 gol in 7 partite di campionato ed è stato il principale protagonista della Supercoppa vinta 4-0 all’Olimpico, giardino che evidentemente lo esalta, contro l’Inter di Vecchi. Deve solo sbloccarsi in Europa, perché nella Youth League è ancora a zero reti.
LA STORIA – Keba è un esempio riuscito della nuova rete di accademie creata dalla Roma. Senegalese, vive in Italia da due anni. Il padre è un ufficiale dell’esercito, la madre insegnante: lo hanno mandato in Europa per studiare e per coltivare contemporaneamente la passione per il calcio. Ma il ragazzo, che ancora oggi studia in un liceo scientifico paritario di Ostia, ci sapeva fare soprattutto con il pallone tra i piedi. E così la Roma, su suggerimento dell’attuale direttore tecnico dell’Unicusano Fondi Luca Evangelisti, ne ha seguito il percorso: tesserato dallo Spoltore, società affiliata della prima categoria abruzzese, si è spostato a Trigoria a dicembre del 2015.
ESPLOSIONE – Non potendo essere tesserato in quanto minorenne, è stato testato nelle amichevoli della tournée natalizia a Orlando, in Florida. E Keba non si è lasciato attendere, segnando 6 gol in 3 partite. Uno di questi, in acrobazia sollevando la gamba quasi all’altezza della traversa, ha lasciato De Rossi a bocca aperta. «E’ un ragazzo interessante – ha detto l’allenatore – le sue caratteristiche lo portano a cercare spazio sulla fascia ma è molto bravo vicino alla porta avversaria». In estate ha firmato il primo contratto da professionista.
PRIVATO – Ragazzo molto spigliato ed estroverso, è stato preso subito in simpatia da Totti e da altri campioni della prima squadra. Vive nel pensionato di Trigoria, dividendo la stanza con il camerunense Perfection, il migrante ha trovato casa e allegria nella Roma. Ha un ottimo rapporto anche con il coetaneo Marchizza che ieri, a proposito di talenti, è stato decisivo su rigore nella vittoria dell’Under 19 contro l’Armenia.