Ancora un cambio di stagione per la Roma. Sebbene fosse ormai annunciato, anche a conferma, se ce ne fosse bisogno, che il Fair Play Finanziario esiste, il Milan è stato escluso dal Tribunale Arbitrale dello Sport dalla prossima Europa League per il mancato rispetto nei periodi triennali 2014-2017 e 2015-2018 della normativa Uefa e dei paletti imposti ai bilanci delle società di calcio impegnate nelle competizioni continentali. Un fardello, quello del Ffp, al quale lo stesso club rossonero, come si legge nel comunicato arrivato dopo la pubblicazione della sentenza, si è dovuto rassegnare: «La proprietà precedente ha accumulato molte perdite. Siamo amareggiati per i nostri tifosi, ma questo sarà uno stimolo per impegnarci a riportare il Milan ai vertici del calcio europeo».
«Ma ci piace anche toglierci questo fardello», ha aggiunto il presidente Scaroni, anche a testimonianza del mood da cenere cosparsa sul capo con cui i rossoneri hanno affrontato questo passaggio difficile per la società. Sottolineato anche dal vice premier e ministro degli interni, Matteo Salvini, appassionato tifoso del Diavolo, che a Radio 1 ha dichiarato: «Per come abbiamo approcciata ultimamente le coppe, meglio così, almeno si concentrano sul campionato».
La Roma se l’aspettava e, anche per questo, aveva disdetto nei giorni scorsi il ritiro di Pinzolo, inizialmente previsto da oggi fino al 7 luglio. Ma finché non è finito tutto nero su bianco era ovvio aspettarsi atteggiamenti prudenti. Perché la Roma, suo malgrado, ha dovuto “subire” gli effetti collaterali di un’attesa così lunga per questa sentenza e ragionare senza certezze per troppo tempo.
Ovviamente il beneficio è considerevole, se pensiamo al fatto che la Roma eviterà i famigerati tre turni preliminari dell’ex Coppa Uefa e accederà direttamente alla fase a gironi della competizione che si concluderà a Danzica nel maggio prossimo (mentre il Torino prenderà il posto dei giallorossi ai preliminari, appunto). Certamente, però, ottenere questo salto in avanti non è stato indolore. Innanzi tutto per la delusione e i problemi logistici che questa scelta ha causato, oltre alle strutture ricettive locali, a molti tifosi romanisti che si erano già organizzati per un soggiorno in Val Rendena.
Poi perché il club si è trovato nella condizione di dover “prolungare” all’ultimo le vacanze dei giocatori, modificando anche i loro programmi (che in alcuni casi riguardano vacanze intercontinentali). Senza considerare che per effetto della classifica di Serie A e del piazzamento utile “solo” a partecipare ai preliminari di Europa League, la Roma aveva già dovuto cancellare – al “costo” di circa 2 milioni di euro di mancato introito – anche la propria presenza dall’International Champions Cup, cioè la tournée negli Stati Uniti, dove Fonseca e i suoi avrebbero dovuto volare il 13 luglio per poi far ritorno in Italia il 25, proprio il giorno della prima gara ufficiale in Europa.
A questo danno economico va aggiunto il risarcimento dovuto all’Azienda turistica di Pinzolo e Madonna di Campiglio per la cancellazione del ritiro (a partire dalla copertura dei 100 mila euro già spesi nella prima fase dell’organizzazione-lampo messa in atto dalle strutture locali) e che è quantificabile, fanno sapere dall’alta Italia, in 400.000 euro circa.
FONTE: Il Romanista – G. Fasan