Forse viene da sorridere al pensiero che quella di oggi sarà la riunione 112 e domani la 113. Numero da sempre dedicato alle emergenze, ma in fondo anche la questione legata al nuovo stadio della Roma, che dovrebbe trovare casa a Tor di Valle, in qualche modo rientra (alla larga) in questa fattispecie. Come sempre, da una parte ci saranno i proponenti, dall’altra il Comune. Se quella di oggi sarà una riunione tecnica, domani sarà sul fronte legale. L’ultimo passaggio riguarda uno stralcio.
Ovvero, nella stesura della Convenzione Urbanistica – tappa fondamentale per avere il via libera ai lavori – togliere di mezzo quello che resta il vero nodo del contendere tra le parti, cioè la tratta ferroviaria Roma-Lido, su cui deve interessarsi anche la Regione, o il Ponte dei Congressi (che spetta allo ).
In pratica, come può legarsi l’apertura di un nuovo stadio – che di sicuro, arrivando il via libera entro l’anno, per il 2023-24 potrebbe essere terminato – a una burocrazia e aStato un iter di lavori che non riguardano solo le due controparti, ma un ente terzo. Inutile dire che i proponenti non si fidano dei tempi, così come – per altri versi – l’amministrazione teme che l’apertura dell’impianto senza la fine delle opere possa provocare il caos.
FONTE: La Gazzetta dello Sport