Il binocolo ha una doppia lente perché doppia è la sfida da vincere: Leandro Paredes deve battere il suo problema fisico, che è una distorsione alla caviglia, e conquistare in pianta stabile la Roma per facilitare lo sbarco nella nazionale argentina, dove il suo nome comincia a circolare per le prossime convocazioni. Paredes, 22 anni, professione regista.
LA CORSA – Frenato da guai al ginocchio a Vienna, Paredes ha peggiorato la situazione giocando uno stralcio di partita contro il Bologna. Si era un po’ girato il ginocchio, si è girata pure la caviglia. Il risultato è che non sa ancora se potrà unirsi al gruppo in partenza per Bergamo, dove domenica si esibirà la Roma alla ripresa del campionato. Almeno fino a giovedì, farà un lavoro personalizzato tra fisioterapia e potenziamento per poi provare a forzare. Se non sentirà dolore, verrà convocato e magari entrerà nel secondo tempo in gara. Tra gli infortunati, esclusi i lungodegenti, è Paredes l’unico grande dubbio in vista della partita con l’Atalanta visto che Manolas ha già recuperato e tornerà al suo posto dopo la rottura del setto nasale, mentre Totti ed Emerson dovrebbero ricominciare presto ad allenarsi con i compagni.
CRESCITA – Ma Paredes, come il compagno Perotti, sogna anche Argentina. In questo momento il ruolo di “volante”, di numero 5, è del laziale Biglia. Però nelle partite del 2017, a prescindere dalla conferma del discusso ct Edgardo Bauza, potrebbe esserci spazio anche per lui, che è rimasto molto legato alla Bombonera, «lo stadio più bello che io abbia mai visto», e all’idolo infantile Riquelme: «Mi riempì di consigli all’epoca del Boca e ancora oggi ci sentiamo, quando mi guarda giocare mi scrive. Prima di smettere dichiarò a tutti che sarei stato io il suo erede calcistico. E per me fu un onore immenso».
CONTRALTARE – Per un talento in rampa di lancio, c’è a Trigoria il caso opposto di baby Gerson, ancora indietro rispetto al rendimento medio della squadra. Ieri sulla sua situazione si è pronunciato l’ex presidente del Fluminense, la squadra dove la Roma lo ha scovato. «Non so cosa stia succedendo di preciso – ha detto Tenorio a Calciomercato.com – ma credo che il problema sia di natura tattica e di ambientamento. Gerson deve maturare tanto. Tornare in prestito in Brasile? Potrebbe essere una soluzione, perché il ragazzo ha bisogno di giocare con una certa continuità per migliorare». Seguendo l’esempio di Paredes, che a Empoli è diventato adulto in un campionato da titolare, Gerson non sbaglierebbe. Ma non è detto che possa andare via: se il Brasile Under 20 lo convoca per il Sudamericano, starà fuori per due mesi a partire da Natale. E nessuno gli concederà sei mesi di alloggio.