Si cambia. Tutti. O quasi. Quattro delle prime sei classificate dell’ultima stagione hanno oggi un altro allenatore. Ma c’è di più. C’è una mutazione di idee, uomini, strategie. Soprattutto strategie, nel senso proprio di sistemi di gioco. La tattica. Il modo di provare ad arrivare in porta, di cercare il gol. È la rivoluzione della serie A, che si trasforma perché è costretta farlo.
Ed è una trasformazione reale, profonda, radicale. Perché a insegnarlo è la storia stessa, quella vera: per ribaltare la dittatura, l’unica soluzione è la rivoluzione. Ma che la serie A si appresti a vivere una stagione di svolta lo dimostra ancor di più il fatto che qui pure i dittatori si stiano preparando a un anno zero. Le altre cambiano per riprendersi il futuro e, per farlo, l’unica strategia è provare almeno ad avvicinarsi alla Juve cannibale degli otto scudetti filati (…).
Dopo l’ultima deprimente annata la Roma affida la sua ripartenza alle idee fresche del portoghese Fonseca e ai molti volti nuovi che sono già arrivati: Paul Lopez, Mancini e Spinazzola in difesa più Veretout e Diawara a centrocampo. Il neo d.s. Petrachi sta architettando il colpaccio Higuain: è il prescelto per il ruolo di centravanti di manovra in un 4-2-3-1 d’interpretazione più offensiva rispetto a quello di Ranieri, che era spesso un 4-5-1.
FONTE: Il Corriere della Sera