Le parole di Sarri a 10mila chilometri di distanza («In questo momento Gonzalo è a disposizione (…) Se poi la società prenderà altre decisioni, mi adeguerò») sono musica a Trigoria. Sia per la precisione temporale che per lo scarico di responsabilità del tecnico, in evidente imbarazzo nei confronti di quello che sino a poco tempo fa considerava un suo pupillo.
La situazione rimane sempre la stessa e Petrachi la conosce molto bene: quando il Pipita troverà l’intesa sulla buonuscita con la Juventus (volta a coprire la differenza tra quello che offrono i giallorossi, 4,5 milioni, e quello che percepisce attualmente, 7, per i prossimi due anni), cadranno le resistenze (soprattutto mediatiche) al trasferimento nella Capitale. Nel frattempo quello che non manca a Fonseca sono i gol: 12 al Tor Sapienza, altri 10 ieri al Trastevere.
Le linee guida sono le stesse dell’amichevole di giovedì: pressing, terzini alti, uno dei mediani che si abbassa in mezzo ai centrali difensivi, seguito dal trequartista che a sua volta ne prende il posto in mediana. Ma la conferma più importante arriva dal ruolo ricoperto ancora una volta da Florenzi: esterno alto a sinistra nel tridente offensivo.
PRESSING SUL NAPOLI – Un’indicazione tattica che sembra il preludio all’arrivo di un nuovo terzino (tra l’altro anche Karsdorp è in bilico) che il ds salentino sta trattando a fari spenti da un mese e per il quale, dopo l’acquisto di Veretout, gode di una via preferenziale. Si tratta di Hysaj. L’albanese, con il contratto in scadenza nel 2020, a Napoli è la terza scelta di Ancelotti dopo Malcuit e Di Lorenzo a tal punto che nell’ultima amichevole contro il FeralpiSalò è stato impiegato nella ripresa a sinistra, anziché a destra, al posto di Mario Rui. Hysaj, davanti alla possibilità di trasferirsi nella Capitale, è entusiasta e attende notizie, consapevole che trattare con il presidente De Laurentiis non è mai semplice.
La Roma, tramite l’agente, sta provando ad abbassare la prima richiesta del club partenopeo (20 milioni) che ha già fatto fuggire l’Atletico Madrid (che ha poi virato su Trippier). Non sarà semplice ma il mercato è lungo e viste le difficoltà in avanti per Suso (il Milan non scende sotto i 35 milioni e non accetta lo scambio con Schick), non è da escludere che Florenzi possa rilanciarsi in un ruolo che già con Garcia lo vide disputare la sua migliore stagione con la Roma. Perché se il nazionale azzurro non è incedibile, è altrettanto vero che sinora le società interessate (Tottenham e Siviglia) si sono limitate a semplici sondaggi.
DISGELO INTER – Non solo entrate. In uscita, al di là della doppietta di ieri al Trastevere, c’è sempre Dzeko. Il bosniaco non pensava che il braccio di ferro tra Roma e Inter durasse così a lungo. Marotta e Ausilio partono oggi per Nanchino per parlare con la proprietà cinese (alla quale chiederanno un extra budget) e non torneranno prima di venerdì. In Italia rimane Baccin (il vice del ds) che normalmente però è assegnato a operazioni minori. Tradotto: il rischio che la situazione si protragga sino al prossimo weekend esiste, anche perché l’ala italiana della società nerazzurra deve prima ottenere il via libera di Zhang. Nonostante questo, ci sono da registrare dei segnali di disgelo. Chiusura vicina a 15 milioni, bonus compresi.
FONTE: Il Messaggero – S. Carina