Preparatevi a tutto. Pure al peggio. Cioè a un’altra settimana di nulla di fatto per quello che da settimane è stato annunciato, peraltro con poca fantasia, come il valzer delle punte. Valzer che vede la Roma in prima fila. In uscita e in entrata, Dzeko potrebbe salutare, Defrel pure, Schick chissà, Higuain primo obiettivo per ridimensionare le partenze. Come contorno Lukaku conteso tra Inter e Juventus, ago della bilancia Dybala. Allora si dia inizio alle danze. Almeno fino a prova contraria, cosa da tenere in considerazione visti tutti i falsi allarmi che si sono accesi nel corso delle ultime settimane.
Higuain e Dzeko Il bosniaco vuole andare all’Inter, l’argentino ancora non si è ben capito cosa voglia fare, anche se da Torino, maestri nell’informazione e ancora di più nella controinformazione, fanno filtrare che si stia convincendo a traslocare nella capitale. Le due operazioni, in ogni caso, sono strettamente legate.
Se non altro perché la Roma, prima di dare il semaforo verde a Dzeko (in cambio di venti milioni di euro), vuole avere la garanzia di avere il nome giusto per sostituirlo, pena trovarsi su un mercato in cui tutti sanno che ha assoluto bisogno di un attaccante con le inevitabili conseguenze sul costo del cartellino. Le grandi manovre, nel senso notizie ufficiose che vengono fatte filtrare per vedere se non altro che cosa succede, sono iniziate.
Da Milano, per esempio, si garantisce che oggi, in occasione dei calendari, dall’Inter sarà formalizzata la nuova offerta alla Roma per Dzeko (come se ci si dovesse vedere per trattare un giocatore).
Alla Roma dicono di non sapere niente, sottolineando come dal venti giugno scorso non abbiano avuti più contatti con l’Inter a proposito di Dzeko, da quando cioè a Trigoria arrivò un’offerta per il bosniaco che, volendo usare un linguaggio civile, è stata definita «irricevibile» per un’entità cash (dieci milioni) considerata offensiva.
Aspettando che l’Inter si avvicini perlomeno alle richieste giallorosse, la Roma è al lavoro anche per la punta che arriverà, sempre che si concretizzi il trasferimento del bosniaco a Milano, altrimenti a Trigoria sono pronti a bloccare tutto pur di fronte a un no, sicuro, di Edin a un’offerta di prolungamento di un contratto in scadenza tra undici mesi. (…9
FONTE: Il Romanista – P. Torri