Liberarsi dal peso del passato per costruire il futuro. La missione pin difficile di Petrachi è vendere quei giocatori comprati da Monchi che, per i motivi più svariati, non hanno reso rispetto agli investimenti. E’ questo il problema principale che sta bloccando il mercato romanista dopo un avvio scoppiettante, un elenco di nomi, stipendi, costi da eliminare che mette i brividi: Olsen, Karsdorp, Bianda, Nzonzi, Gonalons, Coric, Pastore, Defrel e Schick, se Petrachi vendesse in blocco tutta l’«eredità» sgradita lasciata da Monchi.
L’unico vicino alla cessione, però, sembra Defrel destinato al Cagliari in prestito oneroso con obbligo di riscatto per un totale di 15 milioni di euro che eviteranno una minusvalenza a bilancio. Per il resto solo timidi sondaggi ricevuti finora su Nzonzi dalla Francia e su Olsen dalla Turchia (l’agente è sbarcato a Roma per accelerare), mentre il Borussia Dortmund e il Bayer Leverkusen prenderebbero volentieri Schick in prestito e Karsdorp spinge per tornare in Olanda.
Liberarsi da tutti gli ingaggi sarebbe già un successo, tenendo fuori Pastore che non riesce a sostenere i ritmi di lavoro neppure con Fonseca (ieri ha saltato la quarta amichevole su sette) ed è diventato un giocatore “incedibile” nel senso che nessuno può oggettivamente pensare di pagargli un ingaggio come il suo.
In parallelo si attendono sviluppi sul mega giro di attaccanti che determinerà a cascata il futuro di Dzeko. La Roma non può venderlo fino a quando non avrà in mano un sostituto all’altezza – Higuain, Icardi o chi per loro – e al momento non ha aperto spiragli allo svincolato Llorente che si è offerto. In difesa ogni giorno che passa allontana definitivamente Alderweireld, una pista che può scaldarsi è quella di Pezzella della Fiorentina che spinge per venire ma la Roma è ancora poco convinta e valuta alternative. Servirebbe anche un esterno d’attacco. Ma prima bisogna vendere. E tanto.
FONTE: Il Tempo – A. Austini