“Non mi fido di nessuno dei miei affari. Il padre di Neymar mi ha detto una cosa: Marcao, i procuratori hanno 10,12,13 giocatori… Chi ne ha così tanti se sbaglia ha gli altri. Io ne ho solo uno, che è mio figlio, e così devo stare attento di uno come se stessi attento su 13. Ed io ho imparato questo”.
Il sequestro? “Mi diedero una testata e mi uscì un po’ di sangue, poi mi sequestrarono in Xerem, ma io ho resistito e non firmai. La prima cosa da fare è proteggere il figlio, anche quando tutti dicono che non vale niente. Questo va fatto per sempre. Ai tempi il Barcellona voleva Gerson, fecero un accordo di acquisto, solo che un bel giorno io arrivo nella sede del Fluminense e il presidente disse che la Roma fece una proposta ‘magica’, speciale. Mi disse che il club stava messo male economicamente, con i funzionari senza stipendio. Io, allora, gli andai incontro e accettai. Oggi sono molto più esperto e, probabilmente, non lo rifarei più”.
FONTE: O Globo