FONTE: La Gazzetta dello Sport
(…) Stasera, però, per Paulo Fonseca sarà tutto diverso. Perché sarà la sua prima ufficiale sulla panchina della Roma e anche se ieri ha provato a nasconderla in tutti i modi, un po’ di emozione inevitabilmente ci sarà.
«Sono fiducioso e motivato, con i nostri tifosi lì alle spalle è lo scenario ideale per iniziare la stagione – ha detto ieri il tecnico romanista –. So che le aspettative sono alte, gli allenatori vivono sempre di risultati e ovviamente anche io dovrò portarli. (…)
Sono sicuro che questa squadra lotterà sempre fino all’ultimo minuto contro ogni avversario e questo renderà orgogliosi i nostri tifosi. E se ci riuscirà, anche i risultati saranno una conseguenza».
E allora Fonseca vuole partire con una vittoria, anche perché finora i suoi esordi sono andati a corrente alternata. Con il Deportivo Aves, nel 2011, perse in casa del Madeira per 3-2 e fu la prima «vera» di campionato della sua carriera. Poi con Pacos de Ferreira, Porto, Braga e Shakthar Donetsk sono arrivate altre 5 vittorie, un pareggio e una sconfitta. (…)
Quel su cui Fonseca non transige però è la filosofia. In carriera ha giocato sempre un calcio offensivo, d’attacco. E vuole farlo anche qui in Italia, nonostante il nostro campionato nasconda insidie tattiche un po’ ovunque.
Ad iniziare proprio dal Genoa. «Una squadra forte, che sa giocare molto bene con le ripartenze – dice l’allenatore della Roma –. Ma sono certo che il gruppo darà subito una risposta positiva. Ho sempre detto che vincere non basta, voglio che la mia squadra sia dominante, abbia il possesso della palla, giochi nella metà campo avversaria. E su questo non cambio, dobbiamo giocare vicino alla porta avversaria. Magari ci riusciremo di meno quando gli avversari ci costringeranno a difenderci, anche se poi sono dell’idea che il modo migliore di difendersi è giocare alto e pressare». Insomma, la filosofia è quella e non si cambia. (…)