se di difensori ne servissero due? Il pareggio contro il Genoa dopo essere andati in vantaggio per tre volte, non ha fatto altro che sottolineare quello che un po’ tutti temevamo. Roma bella e da Champions nella metà campo avversaria, Roma da incubo nella sua, per certi versi come quella deludente della passata stagione. Come se il mercato condotto fin qui, pur nella sua non completezza, non avesse risolto nulla. Una Roma, peraltro, che ieri sera nella formazione iniziale ha presentato tra i neo acquisti solo il portiere Pau Lopez, con il nuovo arrivato Mancini seduto in panchina.
In qualche senso, insomma, c’era da aspettarselo, visto che c’era sì una novità rispetto alla linea difensiva di un anno fa, Juan Jesus al posto di Manolas ma con questo crediamo di aver detto tutto o quasi. In più la considerazione che in quasi tutte le amichevoli di precampionato la Roma avesse incassato almeno un gol, era stato un altro campanello d’allarme che solo chi ha problemi di udito poteva non aver sentito risuonare. Il risultato non sono stati soltanto i tre gol incassati, complici alcuni errori individuali ai confini della realtà, ma anche, se non soprattutto, una sensazione di fragilità costante ogni volta che il Genoa aveva il pallone tra i piedi. Andreazzoli lo sapeva, tanto è vero che aveva preparato la partita con i lanci lunghi nella convinzione, poi, che ci avrebbero pensato i difensori giallorossi a creare la situazione da gol.
Non vogliamo gettare la croce solo sui difensori perché è vero che si attacca e si difende in undici, ma è altrettanto vero che non si può lasciare solo Pau Lopez che sulle reti incassate non ha responsabilità, complici gli errori di compagni che ne hanno combinate di tutti i colori. C’è bisogno che anche Fonseca ne prenda atto. A noi piace parecchio la sua idea di calcio, attaccare per dominare, ma bisogna avere i giocatori giusti per metterla in campo, altrimenti si può andare incontro a qualche brutta figura come, in parte, c’è stata ieri sera. Fazio e Jesus non possono essere la coppia dei centrali difensivi della Roma, soprattutto con una filosofia di gioco come quella dell’allenatore portoghese. (…)
FONTE: Il Romanista – P. Torri