Il tema dello stadio è sempre di grande attualità per la Roma e il nuovo scenario politico restituisce fiducia a Pallotta e a Baldissoni, il vice-presidente con la delega per Tor di Valle. Alla Roma ripetono come un mantra che avere lo stadio di proprietà è l’unico modo per colmare il gap con la Juve. I ricavi dell’impianto del club sono quantificabili intorno ai cinquanta milioni all’anno. (…)
Lo stadio è un moltiplicatore di ricavi. Il progetto è stato approvato in Campidoglio da una conferenza dei servizi decisoria nel dicembre 2017. Ora, dopo aver superato alcune inchieste giudiziarie, resta solo l’ultimo passaggio, quello dell’approvazione della convenzione e variante urbanistica.
A giorni sarà fissata una riunione che dovrebbe definire gli ultimi dettagli, ma tutto è in mano al vice direttore generale dell’area tematica dei servizi per il Territorio, Roberto Botta, che non si decide a convocare l’incontro tra i tecnici. Intanto i rapporti tra la Roma e quel che resta di Eurnova si stanno raffreddando. (…) Il nuovo scenario politico dovrebbe portare più serenità e fugare le ultime remore tra la maggioranza del Campidoglio.
Entro ottobre dovrebbe arrivare il tanto atteso via libera. La Giunta deve prendersi la responsabilità di chiudere la partita. La Roma, nello specifico Pallotta e i suoi soci, hanno già investito circa novanta milioni sullo stadio, per cercare di fare le cose ai massimi livelli.
I soldi spesi finora per il progetto riguardano Tor di Valle, e quel progetto deve essere rivisto nel caso in cui si dovesse scegliere l’area di Fiumicino, che resta il piano B.
FONTE: Il Corriere dello Sport