Era stato profetico Paulo Fonseca nell’avvertire l’ambiente romanista sui pericoli di un’eccessiva euforia dopo la sofferta vittoria di Bologna. Alla fine ha avuto ragione il tecnico portoghese, sia quando ha invitato a rimanere coni piedi per terra sia quando ha ammesso di aver iniziato ad italianizzarsi. Il guaio è che il passo indietro registrato contro Atalanta ha ferito profondamente le ambizioni della sua Roma, che ha perso 7 punti in 5 giornate e si vede ora costretta a rialzare la testa il prima possibile.
Per sua fortuna il calendario le viene in soccorso, perché domenica è in programma la trasferta contro il Lecce neo promosso in Serie A, mentre giovedì volerà in Austria per la seconda giornata di Europa League contro il piccolo Wolfsberger. Sulla carta, non dovrebbero destare particolari patemi d’animo neanche le altre due gare di campionato all’orizzonte, ovvero quella di domenica prossima all’Olimpico contro il Cagliari (che è addirittura avanti in classifica) e quella dopo la sosta per le nazionali quando i giallorossi affronteranno la Sampdoria dell’ex tecnico Di Francesco, attualmente ultima in classifica.
In ogni caso, per rimettersi in carreggiata e tornare stabilmente nei primi quattro posti che valgono la Champions, la Roma dovrà dare una bella sistemata alla difesa. La buona prestazione di Smalling, che contro l’Atalanta faceva il suo debutto in maglia giallorossa, lascia intravedere segnali di speranza, proprio mentre Fazio e Juan Jesus sembrano sempre più in crisi, «È stata una bellissima sensazione scendere in campo con la maglia della Roma – ha scritto il difensore inglese sui social – peccato solo per il risultato». I nove gol incassati in cinque partite restano comunque un campanello d’allarme che Fonseca non può ignorare.
Nel frattempo, continua ad aggirarsi come uno spettro per Trigoria l’incubo degli infortuni. Contro l’Atalanta è stato costretto a fermarsi pure Spinazzola, bloccato da un guaio all’adduttore che a Trigoria non sanno più come maledire. Dopo quelle di Pastore, Under, Zappacosta, Smalling e Perotti, questo era ll settimo infortunio muscolare, poiché Spinazzola si era già fermato una volta. Di questo passo, si rischia di superare perfino il record negativo della scorta stagione quando gli stop muscolari furono addirittura più di cinquanta.
FONTE: La Repubblica – F. Morrone