Nel raccontare la vicenda stadio della Roma, mai come in questo periodo, si procede un po’ a sensazioni, senza dichiarazioni, o meglio ancora atti, precisi e puntuali, ma con affermazioni riferite nei corridoi dei palazzi della politica romana, o degli ambienti finanziari. Nulla di nuovo per chi fa il cronista politico, per carità. E la sensazione di questi giorni è che si possa essere veramente alla vigilia di un punto di svolta.
Sensazioni positive, insomma. Supportate ovviamente dalla imponente mole di lavoro portata avanti in questi anni dalla Roma, e soprattutto dai suoi dirigenti, in primis il vicepresidente esecutivo Mauro Baldissoni. Perché sia chiaro ancora una volta che, se il progetto per il nuovo stadio del club giallorosso è ancora in piedi, a dispetto di vere e feroci lotte politiche, ricorsi legali, inchieste varie della Procura, lo si deve esclusivamente alla caparbietà di chi in questo sogno ha creduto realmente e sempre. Lavorando a testa bassa.
Le voci di palazzo raccontano come probabilmente la prossima settimana, ma al più tardi quella successiva, i tecnici del Comune di Roma, coordinati da Roberto Botta, vicedirettore generale di Roma Capitale, dovrebbero completare la bozza di Convenzione Urbanistica. Il documento su cui le parti si sono scontrate negli ultimi mesi, dovrebbe venire incontro alle richieste dei privati, ricalcando in linea di massima quanto prescritto dalla Conferenza dei Servizi, superando quindi (anche se solo parzialmente) l’impasse sulla contestualità delle opere pubbliche con quelle private. (…)
FONTE: Il Romanista – A. De Angelis