Ultima chiamata per Javier Pastore. Il trequartista argentino nell’attuale campionato ha disputato appena 45 minuti (più i vari recuperi) nei secondi tempi delle prime tre partite della stagione contro Genoa, Lazio e Sassuolo, e ora, dopo quattro panchine consecutive in Serie A, è il favorito per una maglia da titolare alle spalle di Kalinic, soprattutto a causa delle tante assenze per infortunio.
Da Pastore, partito invece dall’inizio in entrambe le gare di Europa League con Istanbul Basaksehir e Wolfsberger senza lasciare alcuna traccia di rilievo, ci si aspetta un segnale importante e un impatto decisivo nella gara con la Sampdoria, anche per ripagare la grande fiducia che Fonseca nutre nei suoi confronti.
Il tecnico portoghese, sin dal ritiro estivo a Trigoria, è convinto di poter rilanciare l’ex fantasista del Palermo mettendolo nelle migliori condizioni per esprimersi dal punto di vista tecnico, ben conscio dell’impossibilità del Flaco di giocare due partite ravvicinate a causa dell’attenta gestione fisica a cui è sottoposto per evitare nuovi problemi muscolari, in particolare al polpaccio che lo tormenta da mesi e che nelle ultime settimane sembra avergli dato una tregua.
Al contrario non sembrano volerlo abbandonare le voci di mercato che parlano di un addio imminente: nelle ultime ore sono riemersi i rumors su un possibile trasferimento in Cina, ma così come avvenuto già in occasione delle novità rimbalzate in Argentina, Marcelo Simonian, procuratore di Pastore, ha smentito con fermezza l’ipotesi di una cessione a gennaio.
In effetti la separazione tra il numero 27 e la Roma appare una via piuttosto remota in virtù dei 25,66 milioni di euro pagati da Monchi per acquistare il cartellino dal PSG (nel mercato invernale servirebbero almeno 18 milioni per non fare minusvalenza) e per via dell’alto ingaggio previsto nei tre anni e mezzo di contratto rimanenti prima della scadenza.
Fonseca sembra intenzionato a concedergli questa chance, anche se sta valutando l’alternativa tattica che prevederebbe l’inserimento di Spinazzola sulla fascia destra di difesa e lo spostamento di Florenzi nel reparto offensivo a comporre il terzetto completato da Kluivert e Zaniolo, le cui condizioni dopo la botta alla spalla ricevuta in Nazionale non preoccupano.
Con questo schieramento sarebbe il talento di Massa il calciatore incaricato ad agire in zona centrale, ma i dubbi verranno sciolti soltanto alla vigilia, dove sarà anche più chiara la situazione del campo del Ferraris viste le pesanti piogge attese su Genova.
Intanto la sfida con la Sampdoria, in cui non ci saranno Dzeko, Mkhitaryan e Under che continuano a svolgere allenamenti differenziati, si avvicina sempre di più ed è stato Fazio a tracciare la strada che dovrà seguire la Roma nell’affronta re il suo e allenatore.
Il difensore, che con il tecnico testaccino ha avuto un rendimento soddisfacente dopo una prima parte di stagione quasi disastrosa, non ha intenzione di fare sconti: «Vogliamo bene a Ranieri, ma lo saluteremo dopo la partita. Vogliamo vincere, sarà difficile, il mister può darglilamotivazione di cui hanno bisogno».
Il centrale classe ’87 ha poi spostato lo sguardo all’Europa League e al suo finale di carriera: «E una competizione bellissiima, da non sottovalutare. Dobbiamo – ha dichiarato a Sky – andare avanti piano piano. Boca Juniors? Mi sento con De Rossi, ma penso di finire la carriera alla Roma».
FONTE: Il Tempo – F. Biafora