Ennesima tegola sulla stagione della Roma. Il club giallorosso, martoriato dagli infortuni, ha perso anche Kalinic e Cristante, andati ko nel primo tempo del match con la Sampdoria. La situazione che deve fronteggiare Fonseca insieme al suo staff è allarmante: tante sono le partite da giocare in un breve periodo di tempo – tredici fino alla sosta natalizia – e pochi sono i ricambi a disposizione, soprattutto a centrocampo. Le sensazioni a caldo non erano positive e gli esami strumentali a cui si sono sottoposti i due calciatori non hanno fatto altro che confermare quanto si temeva negli spogliatoi di Marassi.
Kalinic ha rimediato la frattura della testa del perone del ginocchio, ma non sarà necessario procedere con un intervento. L’attaccante croato sarà indisponibile per circa due mesi, di cui uno di stop totale per il consolidamento dell’osso: lo scorso anno Gonalons aveva
avuto lo stesso incidente il 6 settembre ed era tornato a giocare l’11 novembre.
Dzeko, che da protocollo post-operatorio sarebbe dovuto rientrare in Europa League per qualche minuto per poi partire titolare con il Milan, sarà quindi costretto agli straordinari in condizioni precarie – la maschera protettiva gli limita molto il campo visivo – e le dovrà giocare tutte facendosi carico dell’attacco.
Sarà invece più lungo lo stop di Cristante (la risonanza dopo il dolore accusato con la Nazionale non aveva evidenziato alcunché), con Fonseca che lo perderà per tre-quattro mesi. Il bollettino per lui parla di un distacco del tendine dell’adduttore, una tipologia di infortunio per cui quasi certamente sarà necessaria un’operazione e l’inserimento di
una vite per fissare il tendine all’osso.
Il centrocampista oggi, insieme al suo procuratore Riso e al medico sociale della Roma Manara, volerà a Turku, in Finlandia, per un consulto e il conseguente intervento dal professor Sakari Orava. Il chirurgo in passato ha dato il suo parere sull’infortunio al tendine occorso a Totti con il Napoli e ha operato sportivi del calibro di Haile Gebresellasie, Merlene Ottey, Pep Guardiola, Jury Chechi, David Beckham e più recentemente Giacomo Bonaventura (intervento 1 febbraio, convocazione il 28 maggio).
Con il ko di Cristante a Fonseca resta il solo Veretout come centrocampista di ruolo. Le uniche alternative sono rappresentate da Pastore e Santon, che probabilmente sarà impiegato con il Gladbach, mentre appare difficile la promozione di Riccardi, neanche aggregato alla rosa – dalla Primavera sono saliti Nigro, Sdaigui e Semeraro – per l’allenamento di ieri.
Le scelte in vista delle prossime due gare sono praticamente obbligate: Veretout, Zaniolo, Florenzi e Dzeko le giocheranno entrambe, mentre con il Milan, con Kluivert out per squalifica, sarà probabilmente impiegato Perotti dall’inizio. Under e Mkhitaryan sperano nella convocazione già in Europa, ma alla luce dei tanti infortuni appare difficile che vengano forzati i tempi di recupero.
FONTE: Il Tempo – F. Biafora