Una rapina a mano armata. Magari non cambierà le dinamiche del gruppo «J» di Europa League che la Roma continua a guidare, ora da sola a quota 5, ma una cosa così non si vedeva da tempo. Nell’era della Var la squadra di Fonseca, che avrebbe potuto mettere in cassaforte la qualificazione alla fase successiva in netto anticipo, subisce un arbitraggio scandaloso da Collum che già in passato era costato un’eliminazione in Europa alla Lazio.
Insomma al mediocre pelato scozzese non va a genio la Capitale: è chiaro. Concede un rigore al 93esimo, a partita di fatto chiusa, ai tedeschi per un fallo di mano di Smalling inesistente. L’inglese colpisce chiaramente la palla con il volto, come il taglio sul labbro per altro dimostra: niente da fare, per lui è rigore e la gara finisce 1-1 Resta una partita che la Roma avrebbe dovuto chiudere primae che Florenzi avrà a lungo sulla coscienza (qualche minuto prima aveva sbagliato clamorosamente un gol a porta quasi vuota).
Certo, non si può dire che alla Roma in questo momento sta girando nel verso giusto, la fortuna sembra avergli girato le spalle. Così, come se non bastassero una sfilza infinita di infortuni, a Roma piomba pure un arbitro incapace. Tutto contro. Eppure il povero Fonseca, con i tergicristalli a tavoletta (all’Olimpico ha piovuto a dirotto per tutta la serata), aveva mostrato di saper inventare. Buona l’intuizione di Mancini in mediana.
Senza titolari di ruolo, in una zona del campo falcidiata dagli infortuni, spunta il centrale difensivo in coppia con Veretout: ruolo che aveva già occupato in un paio di occasioni ai tempi del Perugia. Dietro Fazio messo insieme all’intoccabile Smalling. Il portoghese quindi fa di necessità virtù e le valutazioni tecniche sulla Roma vista ieri contro i tedeschi del Borussia «povero» (che comunque viaggia primo in classifica in Bundesliga), vanno fatte in considerazione della squadra che è scesa in campo: senza sei titolari, con Dzeko mascherato e molti giocatori fuori ruolo.
Sale addirittura a dieci il numero degli indisponibili ai quali vanno aggiunti Florenzi (sigh…) e Perotti costretti a partire in panchina perché ancora non al top della condizioni. Ma sono dettagli, che rendono ancora più amaro il pareggio di ieri sera all’Olimpico: perché la partita la Roma, nonostante avesse giocato i primi venticinque minuti in affanno, l’aveva vinta eccome. Sul campo. Ma evidentemente quest’anno non basta più nemmeno vincere. Ai signori della Uefa, sempre pronti a rimproverare, dettar regole e attenti a mettere i puntini sulle «i», va fatta una domanda: ma si può mandare in giro un arbitro così? La risposta dopo ieri sera appare scontata…
FONTE: Il Tempo – T. Carmellini