La sindaca Virginia Raggi, gli ex assessori alle Partecipate e all’Urbanistica Massimo Colomban e Paolo Berdini, il direttore generale del Campidoglio Franco Giampaoletti. E ancora il direttore generale della A.S. Roma Mauro Baldissoni e la segretaria dell’immobiliarista Luca Parnasi, Elisa Melegari. La procura, per ricostruire le pressione e il malaffare che hanno caratterizzato il l’iter per la realizzazione dello stadio di Tor di Valle chiama a testimoniare i big della politica e dell’amministrazione comunale.
La lista è stata depositata ieri dal pm Barbara Zuin, nell’ambito dei primi due filoni incardinati sull’affaire stadio che ormai, viaggiano paralleli per essere unificati nella prossima udienza del 2 dicembre. Dodici gli imputati, oltre Luca Parnasi, con accuse che vanno dall’associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, al traffico di influenze, alla semplice corruzione. Intanto la procura ha chiesto l’archiviazione per una ventina di persone, inizialmente coinvolte nell’inchiesta.
I DUE FILONI – Si ritroveranno davanti alla stessa corte i politici e i funzionari che Parnasi avrebbe avvicinato per agevolare e velocizzare l’iter amministrativo per la realizzazione del nuovo stadio di Tor di Valle. Era stato il gup a spedire a giudizio Parnasi e altri dieci indagati, per quella data. Tra questi, oltre all’ex vicepresidente del Consiglio della Regione Lazio, Adriano Palozzi, il consigliere regionale Michele Civita (Pd), il consigliere comunale Davide Bordoni (Forza Italia), l’assessore allo Sport del X Municipio Giampaolo Gola (M5S), il funzionario del dipartimento Urbanistica Daniele Leoni, l’ex capo di Gabinetto al Mibact Claudio Santini e il soprintendente ai Beni culturali di Roma Francesco Prosperetti.
Intanto dei cinque collaboratori di Parnasi tre hanno patteggiato la pena a due anni, mentre altri due sono a giudizio. Nello stesso dibattimento confluiranno ora le posizioni di Luca Lanzalone, ex avvocato plenipotenziario del Comune, delegato dalla sindaca alla pratica stadio, e dell’ex commissario straordinario dell’Ipa, l’ente di previdenza dei dipendenti capitolini, Fabio Serini (che come Lanzalone aveva scelto il rito immediato).
Sono circa una ventina, invece, gli indagati per i quali i pm capitolini hanno chiesto di non procedere. Era già nota la richiesta di archiviazione per l’esponente M5S Paolo Ferrara, ma le accuse sono cadute anche per Errico Stravato, ex dirigente comunale del dipartimento Urbanistica, Demetrio Carini, già rappresentante della Regione Lazio nella conferenza dei servizi, e ancora Stefania Paglia, Maurizio Galletti (professionista del Gruppo Parnasi) e Carlo Notamurzi (Rup dello Stato nella Conferenza dei Servizi per l’approvazione del progetto).
I pm hanno chiesto inoltre di non procedere nei confronti di Luciano Nunzio, Nicola Lucarelli,e per l’avvocato Stefano Sonzogni. Caduta l’accusa anche per l’avvocato Mariangela Masi, alla quale veniva contestato il ruolo di prestanome di Parnasi.
In aula, ieri, erano presenti solo due imputati, Palozzi e Prosperetti. Il ministero per i Beni e le attività culturali ha chiesto di costituirsi parte civile, istanza già formalizzata e accolta da Campidoglio, Regione Lazio, Codacons e Cittadinanza Attiva.
FONTE: Il Messaggero – A. Pierucci