Più che rivoluzione, chiamiamola rottamazione. La Roma, di sicuro, cambierà ancora a giugno, svecchiando la rosa. Ma anche a gennaio il club di giallorosso sarà costretta a fare qualche operazione. Da un minimo di una al massimo di tre (in questo caso una per reparto).
La più scontata è in difesa: se va via Florenzi, serve il terzino destro. Zappacosta ha in pratica perso la stagione e Spinazzola spesso è chiamato a fermarsi per il tagliando di controllo. In più bisogna capire quanto resterà fuori Cristante: se, come sembra, il recupero sarà più lento breve del previsto, diventa necessaria la soluzione tampone.
In attacco manca il vice di Dzeko, anche perché Kalinic è fermo e chissà fino a quando. L’identikit del management di Pallotta per qualsiasi colpo di oggi (inizio 2020) o di domani (sessione estiva del mercato): il rinforzo non deve avere più di 27 anni. Chi è over, può sbarcare a Trigoria solo in prestito.
VERIFICA IN CORSO – La valutazione di Fonseca e Petrachi, in allenamento e in partita, prenderà dunque in esame 4-5 giocatori della rosa che, poco utilizzati nelle 16 partite stagionali per motivi diversi (e non solo per infortuni), devono dimostrare di poter dare il loro contributo nella seconda metà dell’annata. I calciatori resteranno sotto la lente di ingrandimento del portoghese e del suo staff fino a Natale: 7 le partite (5 di campionato e 2 di Europa League) in calendario, aspettando l’inizio della sessione invernale del mercato. Sono i match che si giocheranno prima delle feste e quindi le ultime del 2019.
SCARSO MINUTAGGIO – Diventano, insomma, 4 i giocatori su quali l’allenatore e il ds dovranno prendere una decisione definitiva (o quasi): Florenzi, da capitano (e nazionale) retrocesso a panchinaro (da 6 gare), Jesus, titolare in campionato solo il 25 agosto, Kalinic, arrivato a settembre senza la preparazione estiva e uscito di scena il 20 ottobre a Marassi (frattura del perone), e Perotti, indisponibile nelle prime 9 partite di questa stagione e in 23 delle 48 di quella passata.
A loro va aggiunto anche Under che, già fuori per infortunio in 10 match della scorsa annata, è stato fermo per due mesi anche in questa. Fonseca, in estate, ha puntato proprio su Under e Perotti come esterni offensivi, ma ha dovuto presto cambiare il suo piano. Che, al momento, non è più proponibile. Florenzi è il caso più delicato: appena 9 presenze e 575 minuti giocati. Se non ha spazio nella Roma, perde l’Europeo, a prescindere dalla dichiarazione di affetto firmata da Mancini lunedì a Coverciano.
Dentro o fuori, insomma, a gennaio. In bilico anche Jesus, 4 presenze e 196 minuti: attualmente è l’ultima scelta tra i centrali difensivi. Su Perotti, 6 presenze e 136 minuti, incide anche l’età (31 anni). Che, invece, aiuta Under (22 anni), 5 presenze e 205 minuti. Diversa la posizione di Kalinic, 4 presenze e 106 minuti: qui in prestito, il suo rientro sarà nel nuovo anno. Il taglio in corsa, però, non è stato messo in preventivo.
STIPENDIO AL PIEDE – Gli ingaggi, intanto, non favoriscono la dismissione di questi giocatori che, di conseguenza, possono andare solo in club di prima fascia: Florenzi, legato alla Roma fino alò 2023, guadagna 3 milioni netti all’anno. È lo stesso stipendio di Perotti, Under e Kalinic. Più basso quello di Jesus: 2,2 milioni.
FONTE: Il Messaggero – U Trani