L’affare è di famiglia. C’è anche il padre di Moise Kean, Jean, a spingere perché la Roma lo ingaggi. «Sarebbe bello per lui – ha detto a Centro Suono Sport – anzi glielo consiglio. A Trigoria troverebbe Zaniolo che è suo amico. Andare in Inghilterra è stata una scelta sbagliata, ma la madre voleva portarlo lì già da quando aveva 14 anni… Sarebbe stato meglio aspettare che maturasse qui».
Le sue parole vanno prese con il dovuto distacco: Moise e il papà hanno rapporti difficili, i genitori sono separati e lui anche pubblicamente ha detto di essere grato alla madre e non al padre per i traguardi raggiunti. Lo stesso Kean senior ha chiarito che il procuratore «Raiola non mi vuole vedere, non abbiamo rapporti».
Insomma, non è detto che la sponsorizzazione paterna possa agevolare il compito di Petrachi nella trattativa con l’Everton. Ma è la conferma che qualcosa attorno al nome del giovane attaccante si stia muovendo.
Il piano La Roma punta al prestito gratuito di sei mesi con diritto di riscatto da stabilire, comunque non superiore ai 22-23 milioni. Kean arriverebbe a gennaio come vice Dzeko con l’idea di diventarne l’erede in un futuro prossimo. Su questo tasto Petrachi insisterà con Raiola, che sta già assistendo alla promessa valorizzazione di Justin Kluivert. Certo il processo di decentralizzazione di Dzeko potrebbe non essere così semplice: «Per altri due o tre anni giocherò a grandi livelli – ha detto Edin a Capaldi di Raisport – voglio dare tutto per la Roma».
Disponibilità Dall’Inghilterra, che ha già rinforzato il gruppo di Fonseca con Smalling, Mkhitaryan e Zappacosta, si avverte un’ampia disponibilità a negoziare: l’Everton è molto deluso da Kean e vorrebbe rientrare velocemente dell’investimento eff ettuato in estate. Finora il millennial italiano ha giocato soltanto due partite da titolare per un totale di 288 minuti in Premier. Bisogna solo mettersi d’accordo sulle valutazioni. (…)
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida