Non avevano fatto trapelare nulla. Riuscendoci, perché le cose quando non si vogliono far sapere si riesce a tenerle nascoste. Non avevano fatto trapelare nulla un po’ per precisa scelta societaria di tenere un profilo decisamente basso perché quando si fa beneficenza dichiararlo può essere interpretato come un gesto di cattivo gusto; un po’ per una scelta privata delle persone protagoniste che hanno preferito la discrezione alla pubblicizzazione che, in certi casi, soprattutto in questa città in cui abitano anche comunicatori capaci di tutto pur di dare contro alla Roma a prescindere, può essere interpretata e trasmessa come ostentazione, con tutte le conseguenze del caso.
In ogni caso, ieri, a giochi fatti, in tarda mattinata, la notizia è diventata ovviamente di dominio pubblico: la Roma rappresentata dall’amministratore delegato Guido Fienga e dal tecnico portoghese Paulo Fonseca, è stata presente a San Pietro per un breve incontro con Papa Francesco, ma soprattutto, e siamo sicuri che anche il Papa sarà d’accordo, per manifestare in maniera tangibile la sua partecipazione alla giornata mondiale della povertà che si è celebrata nella giornata di ieri.
La società giallorossa, infatti, attraverso Roma Cares, sempre più attiva, è stata uno degli sponsor della giornata della povertà, garantendo un pasto a oltre millecinquecento poveri, cosa resa possibile anche dal coinvolgimento di alcuni sponsor della società tra cui, per esempio, il pastificio La Molisana. I dirigenti della Roma non hanno partecipato al pranzo – al quale invece è stato presente Paulo Fonseca – con Papa Francesco (giusto per curiosità il menu: lasagna alla bolognese, bocconcini di pollo in salsa di funghi, purea di patate, frutta, tiramisù, caffè).
Il tutto si è svolto nell’aula Paolo VI dove erano stati imbanditi tavoli tondi da dieci posti con tanto di camerieri con la divisa bianca di gala con il logo di Roma Cares e della giornata mondiale della povertà in bella evidenza. Il Papa, accolto dall’ovazione dei presenti, ha rivolto parole di benvenuto ai suoi ospiti compresi i circa centocinquanta volontari e poi ha preso posto nell’unico tavolo rettangolare predisposto da venti posti. Una giornata che è servita a regalare almeno un sorriso a molti poveri. (…9
FONTE: Il Romanista – T. Cagnucci