Come qualsiasi altro potenziale investitore si sia avvicinato in questi anni alla Roma, Friedkin spera di non inserire lo stadio nella trattativa di acquisto del club. Perché potrebbe avere poi mano libera per poter portare avanti il progetto secondo le sue idee. Per assurdo, anzi, rilevare una società con un impianto già agibile potrebbe essere un autogol finanziario: il venditore chiederebbe molti più soldi. Pallotta oggi chiede per la Roma 800 milioni inclusi i debiti (272) ma con il possibile ok al progetto Tor di Valle pretenderebbe un ricco bonus, che lo porterebbe molto sopra al miliardo.
Il progetto stadio della Roma rischia di ripartire da zero Pallotta aveva già detto pubblicamente che avrebbe lasciato la Roma senza lo stadio e magari lo avrebbe fatto ugualmente, anche con l’impianto in funzione, massimizzando il business. In ogni caso l’imminente svolta societaria è una conferma indiretta alle difficoltà di realizzazione del piano Tor di Valle: il gruppo Friedkin (ma non solo) ha già avuto contatti con gli intermediari di alcuni costruttori romani, pronti ad aprire la strada a un nuovo progetto. Incredibile ma lo stadio della Roma, sbandierato da anni come il fiore all’occhiello della gestione Pallotta, rischia di ripartire da zero. Con altri protagonisti. (…)
FONTE: Il Corriere dello Sport – G. D’Ubaldo / R. Maida