Ma Fonseca nell’intervallo che dice ai giocatori? Non è la prima volta che la Roma nel secondo tempo è una squadra molto migliore rispetto a quella che entra in campo a inizio partita: col Cagliari – soprattutto – si è trasformata, ma anche col Napoli dopo gli ultimi 20′ passati con lo stordimento del rigore sbagliato, col Milan stesso, senza contare le vittorie a Bologna, a Lecce, o i tre gol in dieci di Udine tra il 51′ (6′ st) e il 65′ (20′ st).
Che lo spogliatoio sia una specie di gigantesca cabina di Clark Kent per i giocatori della Roma dimostra sostanzialmente una cosa: la bontà del lavoro dell’allenatore. Senza mantelli da super eroe. Non ce n’è bisogno, anzi fanno male gli eroi alla Roma. Ci si diventa per davvero solo quando non ci crediamo o non ne abbiamo consapevolezza, sennò qui si sbraca col narcisismo, mentre questa è una Roma concreta, per niente bovarista, anzi, piuttosto, è sanguigna. Va di tigna. (…)
FONTE: Il Romanista – T. Cagnucci