Smalling è adesso. Che non vuol dire che il difensore diventerà a tutti gli effetti un giocatore della Roma entro pochi giorni. Ci vorrà ancora un po’ di tempo, ma l’intenzione della Roma è quella di riaprire al più presto la trattativa con il Manchester United, trattativa che è andata in stallo dopo la prima offerta (dieci milioni con i bonus) che gli inglesi hanno rispedito al mittente. Del resto qualcosa si sta muovendo.
Nella giornata di ieri è sbarcato a Ciampino l’intermediario-procuratore Tiziano Pasquali (romano della Garbatella, romanista, da anni residente in Svezia da dove fa avanti e indietro con l’Inghilterra), con l’obiettivo di incontrare Gianluca Petrachi e sedersi attorno a un tavolo per strutturare la nuova offerta da prospettare agli inglesi.
Ma anche per incontrare il giocatore e riverificare l’intenzione di Smalling di proseguire la carriera con la maglia giallorossa, pur avendo ancora due anni di contratto (4,6 milioni a stagione) con il club che può vantare il fatturato più ricco al mondo.
Il giocatore Ieri c’è stato un prolungato contatto con Smalling e famiglia. Incontro in cui il difensore ha ribadito la sua intenzione di rimanere qui. Pasquali non è stato colto di sorpresa, ma ha avuto la conferma di poter continuare il suo lavoro, avendo come obiettivo far diventare il centrale difensivo inglese un giocatore di proprietà della Roma, trasformando cioè la formula del prestito secco con cui è arrivato a Trigoria l’estate scorsa in cambio di tre milioni, in un acquisto del cartellino.
Gli indizi sulle intenzioni di Smalling erano evidenti da tempo. Per dire: il ragazzo quasi tutti i giorni prima o dopo gli allenamenti rimane a Trigoria con una professoressa di italiano perché vuole imparare la nostra lingua nel più breve tempo possibile. (…)
FONTE: Il Romanista – P. Torri