Panucci, i numeri dicono che Inter e Roma hanno seconda e quinta difesa della Serie A: stanno lì i 9 punti di differenza in classifica?
«No, stanno nella partenza in campionato e nella continuità. Anche Conte ha avuto qualche problema di tenuta dietro, diciamo che l’ha assorbito meglio. Ora mi pare che pure Fonseca sia a buon punto».
A parte una breve eccezione – riuscita male – contro l’Atalanta, senza mai discostarsi dalla difesa a quattro… «Che poi, come sappiamo, è una “tre e mezzo”, perché Kolarov è un terzino molto atipico. Si è detto che la svolta è arrivata quando Fonseca ha bloccato il laterale destro, secondo me in realtà è stato bravo a cambiare altro: i tempi di uscita della squadra quando va in pressing, una certa tendenza a forzare la giocata. La differenza oggi la fa il lavoro dei quattro davanti, il fatto che Veretout non è più solo a fare un certo lavoro».
Però un laterale destro com’era lei, Fonseca non lo ha ancora trovato. Di sicuro non ha trovato un titolare… «Perché dice che lo sceglie in base al tipo di partita, no? Per me Florenzi resta una garanzia, Santon contro il Verona non ha fatto male e Spinazzola può fare tutto: però deve stare bene».
Fa bene anche giocare vicino a Smalling? «Io non capisco chi si meraviglia della continuità che ha trovato: signori, giocava nel Manchester United… “Quando ha campo dietro fa fatica”, dicevano tutti. Lui ha detto che sono l’intelligenza e l’esperienza a spiegarti quando è ora di anticipare e quando di scappare dietro. La Roma guarda molto avanti, ma ora è più compatta: sempre in avanti, ma è difficile che lasci giocare una palla facile».
Mancini è un difensore o un centrocampista? «Un difensore. Ma giocare più avanti gli ha fatto prendere sicurezza, ora si fida più dei suoi piedi. Fonseca è stato intelligente, anche se non ha inventato nulla: è molto più facile per un difensore andare a fare il centrocampista che viceversa».
Più facile giocare avendo alle spalle Handanovic o Pau Lopez? «Pau non è ancora al livello di Handanovic, però ha fatto vedere di avere personalità e sa giocare con i piedi. Handanovic lo vedo più continuo del solito: adesso gli arrivano massimo due-tre tiri in porta, e lui magari fa due-tre miracoli. Questa è la grandezza di un portiere».
FONTE: La Gazzetta dello Sport