Voltare subito pagina, mettendo al più presto in archivio l’opaca prestazione contro il Wolfsberger. Fonseca ha mandato un messaggio chiaro alla squadra nei due giorni di allenamento che hanno preceduto la sfida con la Spal di Semplici e si attende la giusta reazione da un gruppo che fino ad oggi non ha rispettato le aspettative del proprio mister soltanto contro gli austriaci e nel pareggio con la Sampdoria.
I giallorossi, che devono sfruttare lo scontro diretto tra Cagliari e Lazio, oltre che dalla partita di giovedì possono trarre insegnamento dalla doppia sfida dello scorso anno contro la Spal, uscita vincitrice all’Olimpico e anche tra le mura amiche dello stadio di Ferrara.
Gli uomini di Semplici hanno il peggior rendimento esterno del campionato avendo ottenuto un solo pareggio ad Udine ed essendo stati capaci disegnare una sola rete in queste sette partite, ma Fonseca vuole che i suoi, che saranno guidati in attacco da Dzeko, tengano alta la guardia: «Abbiamo studiato la Spal ed è una buona squadra. È la formazione con la miglior organizzazione difensiva, è difficile e i giocatori lo hanno capito. Non penso che vedremo gli stessi problemi di atteggiamento avuti in Europa League».
Per il secondo posto nel girone europeo il tecnico portoghese non ha voluto tirare la croce addosso a nessun giocatore in particolare – «Under? Non voglio parlare di situazioni individuali. Deve migliorare molte cose, ma non voglio parlare dei singoli»- anche se sembra evidente che il match di giovedì gli è rimasto sullo stomaco: «Non mi è piaciuto l’atteggiamento e ne ho parlato con i calciatori. L’ho fatto ed è finita la discussione. Mi aspetto che con la Spal la squadra possa giocare con l’atteggiamento che ha normalmente. Non ho bisogno in questi momenti del supporto del ds Petrachi. Se la situazione non mi piace ne parlo con il gruppo, non ho bisogno di nessun supporto della società».
In chiusura Fonseca, apparso più che concentrato nella breve conferenza e abile a tenere alta la tensione di un ambiente troppo incline a facili (ed immotivati) rilassamenti, ha fornito una piccola indicazione di mercato, promuovendo il nome di Petagna:«È un attaccante forte fisicamente, è – la sintetica risposta – un buon giocatore».
Le dichiarazioni in sala stampa confermano quanto circolato negli ultimi giorni: la Roma farà un tentativo con la dirigenza estense per avere in prestito per 18 mesi, con diritto di riscatto, il centravanti classe 1995, ma prima deve trovare una squadra che erediti il prestito oneroso di Kalinic, offerto al Bordeaux allenato dal suo mentore Paulo Sousa. Prima di pensare al mercato ci sono però gli impegni con Spal e Fiorentina. E tutti a Trigoria vogliono passare il Natale con sei punti in tasca.
FONTE: Il Tempo – F. Biafora