Al centro del dossier su cui nelle prossime settimane i consulenti del Gruppo Friedkin effettueranno la due diligence legale l’area di Tor di Valle, il nuovo stadio della Roma e le opere connesse. L’obiettivo delle parti, una volta trovato l’accordo sulla valutazione finanziaria, è di stringere i tempi e arrivare alla fumata bianca verso la fine di gennaio. Lo stallo sulla procedura del progetto stadio è stato uno dei motivi che ha indotto la cordata Pallotta a cedere il pacchetto di maggioranza della Roma. Per Pallotta la questione stadio è fondamentale perciò sta riflettendo sulla possibilità di restare azionisti con un piccolo pacchetto.
Friedkin valuta il progetto stadio 60 milioni (quanto speso finora per il dossier). Di circa 750 milioni la valutazione finale del club, prezzo ottenuto con la valutazione del fatturato “normalizzato” di As Roma su una base di 230 milioni, contemplando ricavi da stadio, diritti tv, introiti commerciali, ma anche una base di ricavi europei e il valore inespresso del brand a livello commerciale. Dai 750 milioni vanno dedotti l’indebitamento pari a 260 milioni e i 30 milioni di aumento di capitale che Friedkin dovrebbe sottoscrivere subentrando a Pallotta. Sul fronte stadio la dirigenza giallorossa si augura di poter aprire i cantieri entro la fine del 2020, a quel punto saranno necessari tra i 36 e i 40 mesi per la realizzaione. Si dovrà aprire poi il tavolo con Radovan Vitek, l’immobiliarista di Brno che sta rilevando attraverso Unicredit i terreni di Euronova.
FONTE: Il Sole 24 ore