Gli ultimi acciacchi sono ormai alle spalle, motivo per cui è già tempo di tornare a parlare di calcio giocato. Per Francesco Totti poco importano i numeri scritti sulla carta d’identità, basta rimanere competitivi e farsi trovare pronti al momento giusto. Nell’aria romana si comincia lontanamente a respirare l’aria del derby e il numero 10 si riaccende per recuperare la forma migliore e spingersi ancora oltre: «Nel calcio niente è scontato – ammissione del capitano giallorosso a Sky – come il mio futuro. L’anno scorso mi davano per finito, ma ho fiducia nella mia testa e nel mio corpo, quindi posso ancora dare tanto. Se sto bene perche devo smettere?». Chiudendo con un’amara verità: «Per arrivare al livello della Juventus ci manca la loro cattiveria». Aspettando l’evolversi degli eventi, ipotetici discorsi sul futuro di Totti si riapriranno al temine della stagione, nonostante l’intenzione da parte della società di accogliere sin da subito Francesco all’interno dei quadri dirigenziali. Anche perché al momento, figurano altre priorità segnate all’interno dei piani di programmazione del club.
In attesa dell’ arrivo nella capitale del presidente Pallotta, che a breve volerà dagli States per una prima tappa europea, gli stati generali di Boston sono al lavoro per delineare le strategie della prossima stagione. Con un occhio sempre rivolto a Roma per seguire gli aggiornamenti legati alla vicenda stadio, negli ultimi mesi sono state prese in esame anche le situazioni relative all’area tecnica, tra cui un ipotetico cambio nella direzione sportiva. Attraverso l’intervento di alcuni operatori di mercato internazionali, è stato aperto un canale per capire possibili nuove soluzioni, tra cui quella di Monchi, l’attuale diesse del Siviglia in procinto di lasciare la Spagna nella prossima estate. Un profilo che ha suscitato curiosità nelle alte sfere del club giallorosso, che nel recente passato ha deciso infatti di incontrarlo personalmente per una chiacchierata informale. D’altronde anche Monchi ha cominciato da tempo a guardarsi intorno, pronto ad afferrare al volo l’offerta invitante. Come confermato ieri a Laroma24.it: «Mi piacerebbe lavorare in Italia, in Germania, in Francia o in Inghilterra, è la normalità delle cose. Contatti con la Roma attraverso Baldini? Per favore non mi chieda altro».